Il 22 novembre 1963 è una data molto
importante, non solo per gli americani, ma per l'intero mondo: alle
18:30 di quel giorno è stato assassinato il Presidente degli Stati
Uniti d'America John Fitzgerald Kennedy. “22.11.63” è una serie
fortemente voluta dalla Hulu, tratta dall'omonimo romanzo di Stephen
King che ha debuttato lo scorso 15 febbraio sul network suddetto, con
lo scrittore che ne è diventato anche produttore esecutivo, insieme
a J.J. Abrams (“Lost”, “Fringe”, “Person of Interest”),
Bridget Carpenter, anche sceneggiatrice dello show, e Bryan Burk,
mentre Kevin Macdonald è il regista. Cinque menti incredibili per
una serie che stupisce e non delude nè critica nè pubblico.
Molto
attesa, la serie è stata rinnovata per una seconda stagione,
praticamente subito dopo la messa in onda della prima. Forte era
l'aspettativa anche per la presenza nel cast di James Franco -
doppiato magistralmente da un bravissimo Marco Vivio - che risulta
essere perfetto nel ruolo affidatogli; oggettivamente non si poteva
trovare attore migliore per la parte, perché ha un volto moderno, ma
al tempo stesso ricorda gli interpreti degli anni '60. Perché il
personaggio è sia attuale che “vintage”, se così possiamo dire.
Spieghiamo meglio.
Franco interpreta Jake Epping, un insegnante del
Maine, che si divide tra i suoi studenti e le lezioni private per
adulti, che un giorno, capitato in una tavola calda di cui è cliente
abituale, si trova a discutere con sua moglie che gli annuncia che lo
vuole mollare. Poco prima Jake aveva parlato con Al Templeton (Chris
Cooper), il ristoratore di fiducia, ma pochi minuti dopo, proprio
mentre la sua compagna, ormai ex, sta per uscire, Jake nota che Al è
visibilmente invecchiato e sembra in fin di vita. Jake ovviamente non
capisce, perché poco prima l'uomo sembrava perfettamente in salute.
Solo alcuni minuti dopo Al spiega quello che sta succedendo: l'uomo è
malato di cancro, perché negli ultimi minuti in cui Jake parlava con
la donna seduto al tavolo, in realtà nel retro del negozio per Al
sono passati due lunghi anni. Jake ovviamente è incredulo e pensa
che l'uomo sia pazzo.
Poi però Al chiede al ragazzo di entrare
dentro l'armadio dell'appartamento che si trova alle spalle del
ristorante, e di fare qualche passo. Inizialmente il buio accoglie
Jake, poi però improvvisamente si ritroverà catapultato
nell'ottobre del 1960. Scioccato, l'uomo torna indietro e vuole
comprendere ciò che sta succedendo. Sarà per lui l'inizio di una
incredibile avventura. Al tiene questo segreto da più di trentanni,
ma adesso è molto malato e vuole passare il testimone in mano ad un
altro uomo di fiducia. Negli ultimi trentanni lo scopo della sua vita
è stato quello di impedire l'assassinio del Presidente Kennedy,
ucciso nel novembre 1963 per mano di Lee Harvey Oswald. Tutto ciò
perché, secondo Al, impedendo la morte di Kennedy la storia ne
trarrebbe giovamento e l'America avrebbe vissuto tempi migliori.
Questo è l'incipit di “22.11.63”. Stiamo pur sempre parlando di
Stephen King.
Ma la serie risulta essere “vera”, sorprendente,
ammaliante, aprendo fin dal Pilot molteplici universi intrisi di
mistero, che si insinuano in questo fantasy politico, attraverso
minacciose profezie, il tutto trasportato sullo schermo egregiamente
grazie ad una narrazione sempre serrata in tutti gli 8 episodi di
questa prima splendida stagione. Tornando alla trama, possiamo dire
che il professor Epping accetterà di intraprendere questa avventura
per due motivi, il primo è Al, perché l'uomo lascerà a Jake un
diario con diversi indizi su come orientarsi nell'intricato mondo del
passato e il secondo motivo che lo sprona maggiormente sarà la
storia di uno dei suoi allievi del serale, un uomo maturo che
racconterà la sua storia una sera difronte a tutti i compagni: Harry
Dunning (Leon Rippy), è l'unico sopravvissuto ad una tragedia
famigliare avvenuta la notte di Halloween proprio nel 1960. Jake
quindi diventerà James Amberson, rimarrà un insegnante ed avrà da
quel momento tre anni di tempo per sventare l'attentato di John
Fitzgerald Kennedy, con tutte le complicazioni del caso.
Da ricordare
nel cast anche: Sadie Dunhill (Sarah Gadon), una collega di Jake, con
cui l'uomo instaurerà una relazione, cosa che Al gli aveva
sconsigliato aspramente; Lee Harvey Oswald (Daniel Webber) e la
moglie Marina (Lucy Fry), che James comincerà a controllare giorno e
notte, grazie all'aiuto di Bill Turcotte (George Mackay), unica
persona che conosce la vera identità di Jake ed il reale compito
dell'uomo. La serie ricorda molto l'idea che sta alla base del cult
degli anni '80 “Ritorno al Futuro”, con qualche differenza di
base, perché in questo caso quando si torna indietro, quindi quando
si torna al presente, l’unico modo per rendere effettive le
modifiche fatte nel passato è non farvi più ritorno, inoltre,
mentre nel presente passeranno soltanto pochi minuti, nel 1960
saranno già passati diversi mesi o anni. Per questo Al è tornato
con un cancro allo stadio terminale, perché per portare a compimento
il suo obiettivo, si è trattenuto nell'altra epoca per due interi
anni, prima che i malesseri fisici gli impedissero di portare avanti
il progetto.
Ovviamente per Jake non saranno rose e fiori, sembra
infatti che forze oscure, legate a qualcosa di più ampio della sfera
materiale e terrestre, vogliano impedire che il risultato della
missione sia positivo, mentre loschi figuri si metteranno sulla sua
strada per complicargli la vita. Insomma, la serie non prende mai
fiato, risultando una delle più adrenaliniche degli ultimi anni,
senza però rinunciare ad una qualità di tutto rispetto, grazie ad
un cast splendido e ad una produzione stellare. Assolutamente da
vedere, non solo per tutti gli amanti del fantasy targato Stephen
King, ma anche per coloro che negli anni '60 non erano ancora nati,
che si troveranno a vivere un'epoca che in fondo non è lontana e che anzi ne è in parte figlia, ma che ci apparirà distante anni luce, per gli usi e i
costumi.
Personaggi e doppiatori:
Jake Epping/James Amberson (Marco
Vivio)
Al Templeton (Stefano De Sando)
Sadie Duhill (Federica De Bortoli)
Marina Oswald (Jessica Bologna)
Lee Harvey Oswald (David Chevalier)
Bill Turcotte (Manuel Meli)
Harry Dunning (Pietro Biondi)
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