L'Orso - Un luogo sicuro




"Un luogo sicuro" de "L'Orso" è una sorta di concept album tra due anime che si rincorrono senza incontrarsi mai...  o meglio di una che rincorre l'altra, quanto meno col pensiero, in nome di una storia passata. L'album è diviso infatti in tre "luoghi", che potremmo riassumere in: provincia, vita di città, fuga di "cervello amoroso" all'estero... col pensiero costante dell'amata ormai persa. Il disincanto agre e dolce dei testi non è mai stucchevole o fine a se stesso e questa è la cosa più importante, perché trattare in maniera originale "la tematica amorosa" è più difficile che mai. I nostri ci riescono affidandosi a sonorità electro pop ampiamente godibili, di sicura presa, che nobilitano con arrangiamenti ad hoc che vanno ad esaltarne le peculiarità. Un lavoro asciutto, essenziale, coeso e di rapida presa... che è anche per certi aspetti il suo limite, nella sua confezione stessa che sembra non prevedere "altro" sia a livello di suoni che di argomenti... Per ora va bene così sicuramente per il resto c'è tutto il tempo:

"Apri gli occhi siamo nello spazio (luogo numero 1)": siderale come "la distanza" evocata: "tengo la mano sul cuore e con un altra conto le parole ora che sono altrove c'è un nuovo luogo da arredare"

"Non penso mai": ".. non penso a te perché dovrebbe interessarmi non penso mai a te è importante sopravvivere" brano decisamente più pop, non a caso è il primo singolo estratto, su un elettronica morbida e sospesa che sfocia in una sorta di reading rap "faccio la guerra coi giorni più tristi" per ancora proseguire con uno special finale pop... una perfetta sintesi tra i cani e gli zero assoluto, ovviamente riletti col tocco dei nostri.

"Essere felici qua": "ma la provincia mi disarma per quanto mi sta stretta e non voglio che tu parta perché penso che potremmo essere felici qua"  piacevole e godibile electro pop: "Non posso stare insieme a te se parti" storie d'amore della provincia con ancora variazioni interessanti nell'arrangiamento con un testo che ben si sposa coi suoi giochi di parole "tu parti di me io parte di niente".

"L'uomo più forte del mondo": "voglio ballare e arrendermi" ritmiche in levare, mood sinuoso, da club:  "e non m'importa cosa pensi di me io mi sento protetto".

"Io credo in te la tua magia è vera (luogo numero 2)": "vuoi farti un giro nella mia testa? Devi averne di coraggio... il primo è in omaggio" apre la seconda facciata dell'album come si diceva una volta e si ricollega "al primo luogo".

"Un pomeriggio": con i Tropicalisti,  "ho un mondo da tenere al sicuro da te, ricordati di me sto disegnando in aria ciò che nelle mani non c'è" electro pop minimal, bel testo, poetico e leggero al tempo stesso, altra traccia piacevole e orecchiabile.

"Berlino": con Michael Liot, "ho sempre avuto problemi a parlarti dei mostri che vivono dentro me, forse ci avrebbe salvato il tempo ma poi non ci si salva mai" atmosfere new wawe e falsetto nel ritornello più una parte cantata in inglese.

"Sparire qui (luogo numero 3)": "e fa male sapere che ho perso, e fa male sapere che ho perso... me stesso" decisamente anni '80, ritmica zompettante e tanti forse troppi synth, chiude la trilogia della "distanza".

Commenti

Translate