99 Posse - Il Tempo, Le Parole, Il Suono



Fedeli alla linea di se stessi e del loro stile, i 99 Posse, rilasciano un album che non sorprende, per tematiche trattate e sound, che sicuramente non dispiace. Il tutto è ampiamente riconoscibile, come se storia della band più melodia abbiano stretto un patto, perché alla resa dei conti sono le canzoni che ti aspetti, tra tematiche sociali e groove contagiosi, ma è pur vero, senza dare troppa rilevanza, nel senso delle aspettative, seppur logiche, ogni singolo brano ha il suo perché, non ci sono riempitivi di sorta, al punto che non ci capacitiamo in un' ipotetica civiltà ideale, che non ci sarebbe niente di male se insieme a Fedez, Jax, e compagnia cantante, in network più o meno tradizionali dessero spazio anche ai 99 Posse... Il Tempo, Le Parole, Il Suono  conta 16 pezzi che hanno tutto il crisma e il carisma per far parte di.... quello che sarebbe bello combattere dall'interno. E' un idea nostra ma.... davvero  tra impercettibili sfumature si potrebbe dare quanto meno al grande pubblico un idea più ariosa... esiste dell'altro ed è di grande qualità. Che il  pop regni sovrano, ma il punto è che un gruppo come i 99 Posse ha fatto un abum bellissimo, persino semlicemente da ballare.


"Ve lassammo cca'": "probabilmente sono sempre stato fuori moda" con Valerio Jovine, ritmiche in levare tra accelerazioni e melodia

"Combat reggae": con Mama Marjas, impossibile restare fermi, in italiano, napoletano e inglese: "Niente po cagnà finchè non cambiamo dentro"

"Tps": ""o si vince tutti o nessuno" accenni soul, per "stare bene nel mix" a metafora... "rimanere se stessi svarionando nel mix" il groove non manca di certo

"Va bene": Giochi di rime "va bene quando tutto fa male va bene"  ritmo e melodie contagiose "Fa male solo quando la rabbia non sale solo quando non senti dolore ogni tanto anche la rabbia fa bene tu sei iil tramite" coi fiati a infarcire gli spazi

"Vocazione rivoluzionaria" ; con Enzo Avitabile,  "ce l'ha dentro e quando chiama chiama, sta nell'aria e quando chiama chiama"... a fare i conti col passato quando "Non si può tornare indietro mai"  traccia variegata dai sapori world

"Nun è overo":  tra blues e melodramma, stereotipi e denuncia,  un breve e conciso reading sulla Napoli che non c'è e vorremmo

"Dedicata": " a tutti quelli che ci credono, a tutti quelli che si lanciano, come tutto quello che non ho e adesso non voglio sciupare"  ragamuffin d'alta scuola, decisamente godibile

"Sento una musica": "più ti  guardi allo specchio più ti vedi riflesso più ti sembra normale accettare la versione di te stesso speculare" marziale e decisa nella prima parte, si colora con Rocco Hunt, in napoletano nel ritornello, efficace, con i synth che accarezzano territori dance in maniera opportuna

"Dentro ai tuoi occhi": dedica padre figlio, "ma se guardo dentro gli occhi tuoi di certo non mi sbaglio" è un reggae variegato che ben presto si fa complice

"Qui": "qui non si salva nessuno ma tra il dire ed il mare impariamo a nuotare": immigrazione e luioghi comuni trattati in maniera intelligente, ritornello soul evocativo

"La difficoltà": con Andrea D'Alessio, irresistibile filastrocca elettronica  "la difficoltà è giocare a capirsi" 

"Tempi un poco strani": con "Lo Stato Sociale" "tutti vogliono spaccare poi spaccano solo le palle" è un brano sinuoso dal sound elegante dal testo potente

"Prosperano i mostri": con Speaker Cenzou, "non si contano paure quando dorme la ragione conta solo che non mi voglio rassegnare conta su di te conta su quello che puoi fare" un brano hip hop dal mood intenso con un ottimo ritornello

"Mai uei": dance maccaronica e ironica:, "se sto facendo un pezzo o una rapina non saprei"

"Tutto sembra splendere"; "il lancio è sempre la parte più bella" tarantella posse d'appartenenza

"87 ore": "ma è possibile mi dico che nessuno tenga un cuore o un occhio clinico" elogio dell'anarchia, reading tanto breve quanto intenso a chiudere in maniera ottimale l'album.

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