6 novembre 1983. Siamo all'interno del dipartimento di
energia di Hawkins, in Indiana. Un uomo corre terrorizzato e poco dopo viene
catturato e ucciso. Poco più in là dei ragazzini giocano, ma uno di loro non
farà più ritorno a casa, da qui parte l'incipit del bellissimo omaggio della
Netflix agli anni '80: “Stranger Things”. L'ennesimo gioiellino che arriva da
una delle certezze statunitensi più forti degli ultimi anni, la Netflix
appunto, che miete successi uno dietro l'altro, non sbagliando un colpo.
“Stranger Things” è l'ennesima conferma di un meccanismo ormai perfettamente
oliato e funzionante che in questo caso ci riporta a quei meravigliosi anni
'80, tanto osannati musicalmente e televisivamente parlando, che tornano
costantemente di moda.
Gli horror sono esplosi in quegli anni e per questo
l'omaggio ruota intorno a quello stile, rivivendolo non solo attraverso la
paura, ma con la distinzione tipica di quegli anni, talmente fatto bene che
appare come una serie di allora e non prodotta e confezionata nel 2016.
“Stranger Things” ci riporta agli stereo che funzionavano a batteria, le
musicassette con pezzi come: “Should I Stay or Should I Go” dei The Clash o
“Africa” dei Toto, passando per “Waiting for a girl like you” dei Foreigner e
“Heroes” di David Bowie, per riscoprire il gioco di ruolo Dangers and Dragons,
il telefono fisso, il videoregistratore, le biciclette che erano ancora più
numerose delle automobili, ragazzi che giocavano insieme, uniti, senza pc
davanti agli occhi. Ed è proprio da un gruppo di quattro ragazzini che parte
tutta la storia. Nel ritorno verso casa, uno di loro, Will Byers (Noah
Schnapp), scompare nel nulla. La tranquilla cittadina dell'Indiana viene
sconvolta da un crimine mai visto.
Nel frattempo in un laboratorio poco
distante una creatura inquietante uccide alcuni scienziati, in questo marasma
generale una ragazzina, chiamata Undici (Millie Bobby Brown), riesce a sfuggire
da esperimenti di natura poco chiara. La ragazzina verrà ben presto accolta dal
migliore amico di Will, Mike Wheeler (Finn Wolfhard), che intanto, insieme agli
altri due amici fraterni Dustin (Gaten Matarazzo) e Lucas (Caleb McLaughlin), è
alle prese con la ricerca dell'amico svanito nel nulla. Scoprono ben presto che
Undici è a conoscenza del luogo dove si trova Will e cerca di aiutare i suoi
nuovi amici nella ricerca, attraverso dei poteri che sembrerebbe possedere.
Intanto la polizia della cittadina, impreparata ad un evento di cotanta
imponenza, con a capo Jim Hopper (David Harbour), cerca invano di rintracciare
il giovane. Nel frattempo durante una festa privata, un'altra ragazza, Barbara
(Shannon Purser) scompare.
A tutto questo va aggiunto lo straziante dolore di
una madre, Joyce – interpretata da Winona Ryder, una che gli anni '80 li ha
vissuti veramente divenendo un'icona della cinematografia di quegli anni – che
vede il proprio figlio rapito da chissà chi, che verrà presa per folle quando
inizierà a parlare con delle luci intermittenti e con dei telefoni che
continuano a gracchiare ed esplodere. La donna verrà aiutata dall'altro figlio,
Jonathan (Charlie Heaton), fratello maggiore di Will, che ben presto instaurerà
una bella amicizia con Nancy (Natalia Dyer), sorella di Mike e amica di
Barbara. In un concatenarsi di eventi al cardiopalma, in una continua ed
incessante corsa contro il tempo, tra inseguimenti ed enigmi, gli otto episodi
della prima stagione di “Stranger Things” volano via che è un piacere, tanto da
apparire estremamente pochi e sperare che ci sia ben presto un seguito.
Distribuita in tutto il mondo sulla piattaforma Netflix, il 15 luglio 2016,
creata da Matt e Ross Duffer, già sceneggiatori di “Wayward Pines”, con una
regia impeccabile, ambientazioni pressoché perfette ed una fortissima
caratterizzazione dei personaggi, “Stranger Things” entra di diritto tra le
migliori serie dell'anno. Imperdibile non solo per tutti gli amanti del genere,
ma anche per coloro che gli anni '80 li hanno vissuti e amati in ogni sua
forma, che vengono riscoperti grazie a questa serie trascinante e calamitante.
Ovviamente tanti sono i riferimenti e le citazioni che rimandano a quegli anni:
il legame tra i quattro ragazzi ricorda “Stand by me”, l'ossessione di Joyce
per il sovrannaturale ricorda “Incontri ravvicinati del terzo tipo”, il
rapporto fantascientifico tra Undici e Will ci riporta alla mente “E.T. -
L'Extraterrestre”, ed ancora la locandina del film “La Casa” nella parete della
camera da letto di Jonathan e quella de “La Cosa” nella stanza di Mike, gli
stessi nomi dei personaggi sono chiari omaggi ad artisti o protagonisti di
altri film di allora. Insomma per l'ennesima volta i complimenti più forti alla
Netflix, che premia sempre la qualità, a differenza di molti altri network.
Personaggi e doppiatori:
Joyce Byers (Giuppy Izzo)
Jim Hopper (Alessandro Budroni)
Mike Wheeler (Tommaso Di Giacomo)
Undici (Chiara Fabiano)
Lucas Sinclair (Luca De Ambrosis)
Dustin Henderson (Mattia Fabiano)
Nancy Wheeler (Veronica Benassi)
Jonathan Byers (Federico Campaiola)
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