Dopo il clamore dell'arrivo sabato sera
di Alvaro Soler, la diciannovesima edizione del Cous Cous Fest –
ormai divenuto uno tra gli appuntamenti di culinaria più importanti
a livello internazionale – si è, ieri sera, nuovamente vestito di
musica grazie alla presenza a San Vito Lo Capo (TP), di Annalisa, musicalmente una delle
concorrenti dei talent che più si è estraniata dal concetto stesso al
quale ha partecipato, diventando nel frattempo anche conduttrice e
attrice, ma non mollando mai nemmeno per un minuto la sua passione
principale. E questo lo si evince dalla perfezione vocale
con la quale ogni volta si presenta dinanzi al suo pubblico. Perfino
a Sanremo, nelle ultime edizione, non ha mai
sbagliato una nota. Ed è fondamentalmente questa la forza di
Annalisa, la sua capacità vocale, che senza troppi ghirigori riesce
ad esplodere pienamente, con un'identità timbrica importante, ma
senza mai strafare. Sul palco è più spigliata rispetto alle origini
– quando si è presentata ad Amici, ormai sono passati sei anni,
era decisamente più legnosa, tecnica e meno espressiva – parla,
balla, si muove, ed è visibilmente emozionata nel constatare che il
pubblico la accoglie con un calore evidentemente inaspettato, perché
si sa che i concerti gratuiti sono sempre un'incognita ed il pubblico
potrebbe anche non risultare così animato.
Il suo fans club, i
“siciliani a rapporto”, forse in alcuni casi un po' troppo
eccessivi, portano con loro palloncini a forma di
cuore in onore al titolo del tour stesso - “Se avessi un cuore tour
2016” - che per tutta l'estate l'ha portata in giro per le piazze
italiane, spara coriandoli e stelle di carta durante l'interpretazione del
brano che tutti hanno cantato all'unisono: “Una finestra tra le
stelle”. Ci fa ascoltare tutte le dieci canzoni del suo ultimo
album, iniziando dal brano portato a Sanremo quest'anno: “Il
diluvio universale” e concludendo con “Quello che sai di me”,
passando per i singoli: “Se avessi un cuore” e “Potrei
abituarmi”, indicando “Leggerissima” come uno dei suoi brani
preferiti: “Tutti dovremmo essere un po' più leggeri in questo
momento della nostra vita. Bisogna prendere tutto un po' più alla
leggera”. Nel frattempo ci porta indietro a brani come “Alice e
il blu”, “Scintille” fatta in una versione più lenta e tecno,
“Senza riserva”, “Tra due minuti è primavera”, “Diamante
lei e Luce lui”, “Brividi”, “Solo” - il suo primo inedito
presentato ad Amici, unico brano della sua carriera scritto
interamente da lei - “Splende”, “L'ultimo addio”, “Sento
solo il presente”, quest'ultimo dalla chiara mano Modà Style, che
fa parte dell'album sicuramente peggiore del suo curriculum. Poi ci
regala una piccola chicca, forse il brano più intenso della sua
ancora breve carriera, “La prima volta”, relegato alla fine
dell'album “Non so ballare”: “Ho già visto molte cose, alcune
delle quali chissà, le avrò solo guardate e mai vissute
veramente... con te sarà la prima volta”.
Ha il tempo per cantare
in maniera impeccabile il brano dei Matia Bazar “Ti sento”, già
portato a Sanremo nella serata dedicata alle cover nel 2015. Due ore
di musica in compagnia di Daniel Besonzo, Donald Renda, Lapo
Consertini e Ronny Aglietti che ha sostituito per l'occasione il
bassista che non era presente per problemi di salute, che l'hanno
accompagnata insieme agli applausi costanti. Ancora ne ha di
strada da fare, ancora qualcosa nella sua musicalità da rendere più
personale, ma Annalisa è tra le fanciulle dei talent quella che, insieme alla Michielin, ha saputo di più staccarsi dalla sua etichetta, cercando un suo percorso, una sua
identità, ancora non trovata del tutto. Ma è ancora giovane...
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