Captain Fantastic di Matt Rose




"Captain Fantastic" di Matt Ross,con Viggo Mortensen protagonista,  presentato qualche giorno fa al Festival del Cinema di Roma, è un film "assurdo" nel senso che mentre ti sgorgano le lacrime non riesci a trattenerti dal ridere. La facciamo breve, una numerosa famiglia borderline (definirla così è poco) vive e viene addestrata nel vero senso della parola dal "Capitano" padre di famiglia del titolo, in mezzo ai boschi, lontano dalla civiltà, non inquinata dunque dalla realtà; la moglie che non si vedrà mai "Live" si suicida nel mentre che scorrono i primi venti minuti. Il funerale nella più canonica forma cristiana si tiene a debita distanza dalla foresta abitata dai nostri, che invece vogliono far rispettare le ultime volontà della defunta come si conviene, ovvero la cremazione come da religione buddista, anche se gli viene esplicitamente indicato di non presenziare nemmeno: ("-Non possiamo andare al funerale di mamma, dobbiamo fare come ci hanno detto, alcune battaglie non possono essere vinte, i potenti controllano le vite degli impotenti, è così che funziona il mondo non è giusto, non è equo, beh fanculo"). Senza girarci troppo attorno, "Captain Fantastic" è un capolavoro, è l'elogio non tanto del diverso, ma appunto di quello che si tira fuori per libera scelta, del borderline, dell'assurdo, con coscienza di causa. Tanti i temi trattati nella pellicola, dall'educazione 
(- Mio padre sta scrivendo un libro sul dottor Spock- Adoro Star trek è magnifico - Star come? Dai Spock quello con le orecchie di Star Trek - No il dottor Spock è del Connetcicut, subito dopo Yale nel 1946 scrisse "IL bambino",uno dei principali libri sull'educazione dei figli) alla politica, passando per gli ospedali ("- Mamma deve stare in ospedale adesso - Hai detto che gli ospedali sono posti per i sani che vogliono morire e che gli americani sono poco istruiti e abusano di farmaci") e le religioni ("- Ma che hanno che non va, sono tutti così grassi - Noi non prendiamo la gente in giro - Tranne i cristiani")... dove non c'è un attacco vero e proprio al sistema, all'American Dream per intenderci, neanche tra l'altro sbeffeggiato più di tanto, quanto il valore che una scelta diversa si può, è possibile, anche se magari non è proprio quella giusta. La comicità che appare  magicamente, come se fosse del tutto involontaria, permea il film fin dall'inizio alla fine ed è assolutamente spassosa e nella maniera più intelligente possibile, tanto che regia, fotografia e sceneggiatura appaiono naturalmente funzionali ma passano in secondo piano, meri strumenti al servizio di una sinossi che meglio sviluppata non si poteva, con personaggi straordinari nelle loro caratterizzazioni. Si ride, naturalmente, ma si piange, anche e nello stesso tempo, come accennavamo all'inizio... è l'assurdo, meraviglioso di "Captain Fantastic", anche i meno sensibili non potranno fare finta di niente di fronte a una tavola bandita e il padre che spiega alla figlia di pochi anni che può bere tranquillamente, che tanto non è crack, spiegando i danni di tale sostanza e continuando specificando che la madre non è che era malata ma che si è tagliata la vene... ad esempio... ma sono davvero tante le scene cult, troppe, basti vedere quella dove il poliziotto che fa la perquisizione al bus  per una luce spenta, si trova assediato da un coro angelico e cristiano "per autodifesa" o la madre di una ragazza che si vede spergiurare dal figlio più grande dei ragazzi di Mortensen, che sposerà sua figlia... dopo averci appena parlato e sfiorato il piede... è una realtà selvaggia, brutale per certi versi, ideale, anche nella sua furberia (si veda la sequenza del furto al supermarket) che non può lasciare indifferenti e che di contro non si trova i beoti di turno, una cosa che funziona è propria questa tra le altre... accetta il confronto e cambia persino idea quando si rende conto, come in una democrazia ideale... che poi non esista è un altro discorso: "- A meno che non sia scritto in un cazzo di libro io non so niente di niente". Con tanto di chiusura affidata a una versione acustica di Sweet child of mine dei Guns'n'Roses interpretata dalla famiglia più assurda che ci sia, rigorosamente in acustico. 

"- Oggi il ragazzo è morto e al suo posto ora c'è un uomo"

"- Fate i bravi culetti di scimmia"

"- Niente Esperanto" - Ho fame - Allora qualcuno di voi avrebbe dovuto sparare a quella cazzo di pecora"

"- Cos'è... cola?- Acqua avvelenata"

"- Potere alle persone - Resisti al potere"

"- Che razza di pazzo festeggia Noam Chomsky come se fosse ufficiale? Perché non possiamo festeggiare il Natale come il resto del mondo?

"Cosa leggi? - Lolita - Non te l'ho assegnato - Mi porto avanti, è interessante - Interessante è una non parola, dovresti evitarla, precisa - è sconvolgente, potrei leggere e basta? Dopo averci esposto la tua analisi"

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