Geddo - Alieni



"Alieni" è il terzo album per "Geddo" che dalla patria dei cantautori ne è degno rappresentate. Un lavoro maturo, che si poggia sulla tradizione, ma non è mai domo e si contamina con diverse sonorità, dal funky al jazz senza colpo ferire e senza quasi mai sbagliare un colpo, nonostante le tracce siano ben 14. I testi la fanno da padrone, vitali, a tratti geniali, profondi nella loro apparente leggerezza. Gli arrangiamenti curati e mai fine a se stessi, essenziali e diretti, rendono l'ascolto di Alieni davvero molto piacevole.

Andando ad analizzare i singoli brani:

"Chiaro": funky blues con ampi spazi lasciati alla melodia: "viaggiare non vuol dire che non so tornare a casa"

"Lampi di settembre": strofa funk energico per ritornello nostalgico e contagioso, azzeccato l'arrangiamento, bello il testo: "se hai una fuga nel cervello, o un viaggio da annaffiare nel cappello un ferragosto puoi donarlo alla ricerca ma non rubare un sogno a chi i cerca"

"Due": "due frasi due lunghi discorsi, due mani sinistre di due universi" gradevole pop chitarristico, semplice ma efficace

"Cammina cammina": folk ballad circolare, con l'armonica in evidenza, vuoi anche per il testo il paragone con Bennato ci pare appropriato: "si impara da ogni luce il cielo adatto a farti compagnia"

"Paolina":"sei troppo grande per la tua età"  ballad sostenuta che si stempera in un ritornello suggestivo e delicato che fa venire in mente Ivan Graziani: "è solo colpa mia che sono troppo vecchio per essere lo specchio della tua follia"

"Portami a casa": "cerco una strada segreta e non un altro pit stop" con le chitarre elettriche e la ritmica marziale, quasi a mantenere alta la tensione per liberarsi ancora una volta nel ritornello stavolta non propriamente convincente.

"Un altro giorno": "dove trovi l'energia per ferire questo grigio"  funky pop leggero, un pò troppo ripetitivo

"Briciole": "No non è il tempo che ci uccide ma Dio che se la ride di noi ridicoli a vivere veloci credendoci invincibili" elogio della "lentezza" e delicati arpeggi di chitarra, per un sound lieve lieve

"Non dirmelo": con voce impostata, bassa, traccia suggestiva e intensa, carica di pathos con la chitarra elettrica che si erge pian piano dallo sfondo, con un testo arguto sui social network: "imprigionato in un amore cartaceo condannato a dirti mi piace"

"Chloe": mood jazzy per questa sinuosa ballad d'atmosfera: "l'amore esplode, l'amore spacca, l'amore muore, l'amore scappa"

"Per ciò che mi riguarda": "ho lo sguardo di un chiodo quando vede un martello ma per ciò che mi riguarda non mi chiudo nel castello" altro pezzo jazzy, con un altro grande testo, brano delizioso.

"La ragazza senza dubbi": "avrei bisogno di una guerra e tu che suoni la chitarra un'arma ce l'hai?" ariosa ballad che ben si dipana armonicamente

"Alle bionde piace noir": "Addio di una mafia ormai integrata tra Marsiglia e la Lombardia" dal testo cinematografico, prosegue ricca di energia vitale "alla Lucio Dalla", bellissima

"Oro e sangue": "se fosse natale e se io avessi un cuore tu saresti a casa e io non partirei" altra ballad circolare che parte delicata e via via cresce, con una opportuna slide guitar nella seconda parte

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