Nicolò Carnesi - Bellissima Noia


Il terzo album come si suol dire è il lavoro della maturazione completa, Nicolò Carnesi non tradisce e "Bellissima Noia" è di fatto il suo lavoro più completo, perché risulta alla fine essere più omogeneo e coeso del brillante 'esordio "Gli eroi non escono il sabato" e più variegato, meno concettuale, per i contenuti letterari ma in particolare per il sound, del precedente "Ho una galassia nell'armadio" ma non ci si può proprio lamentare della carriera del nostro. "Bellissima Noia" è una sorta di concept album sull'incomunicabilità e la solitudine dell'uomo moderno che invita a riscoprire se stessi, i propri bisogni reali e i desideri veri, non indotti dalla comunicazione di massa. Musicalmente ci sono dentro le sonorità retrò care a Nicolò, che si intrecciano tra loro amabilmente, andando dai '60 agli '80 con disinvoltura e complicità.

"Bellissima noia": la titletrack ha un incipit celestiale che sfocia in un ritmica accattivante dal mood nostalgico, coi fiati in evidenza: "Poi c'è sempre l'eroina che ti salva con l'amore ma io mi nascondo bene dalla droga delle donne e mai, mai, dalla noia che non mi lascia dormire mai che non si stacca dagli occhi quando vi guardo, bellissima noia"

"Lo spazio vuoto": il primo singolo estratto è un reggae lento e stralunato che lascia al posto all'intensità non solo dei riff elettrici che si sposano coi cori, ma anche e soprattutto dal punto di vista testuale che ricorda i crescendo alla Rino Gaetano: 
"E faremo di noi il viaggio più bello che qui si sta male, c'è chi perde i capelli  per una coda in tangenziale, c'è chi si vive male anche una bella canzone, che qui non capisco la differenza, 
tra un balcone e un trampolino, tra un politico e un cretino, tra una discarica e una spiaggia. E preferisco dormire e continuare a sognare tanto il mondo resta uguale."

"Fotografia": ballad col pianoforte portante, per ritornello diradato, suggestivo e un testo trasognante: "E do un altro morso alla vita che anche se non mi sorride, mi guarda 
e ogni tanto mi fa piangere. E do un altro sguardo al passato al primo errore fatto che vorrei rivivere per rifarlo ancora ancora ancora io che mi sento una fotografia."

"Lo scherzo infinito": "ho imparato che l'amore è una ragione sociale per ricominciare, pop agrodolce, ben costruito, con uno special che opportunamente allenta il ritmo prima di ripartire, il tutto sorretto da un testo delizioso: "È una notte qualunque senza una nuvola sono tutti ad osservare un'eclissi lunare c'è chi parla delle stelle c'è chi parla di politica c'è chi si scambia la lingua chi canta una canzone prima in classifica ma tutto intorno non c'è niente di magnifico tutto intorno non c'è un cazzo di magnifico.

"Il lato migliore": "perché in fondo tutto quello che facciamo è solo sopravvivere" filastrocca dal mood fiabesco con la ritmica marziale che non esplode e si fa di lato come si conviene per lasciar spazio a scorci psichedelici sul finale: "non ho ancora la patente per vivere serenamente".

"Cambiamento": "E sarebbe fantastico capirsi davvero, colpirsi una volta di meno e sarebbe realistico capire cosa vogliamo sul serio." melodie raffinate che si interscambiano per synth che si prendono la scena nelle parti propriamente strumentali.

"Ricalcolo": "Fermiamoci e diamoci del tu che ho voglia di dire cose che non si usano più e odiamoci un po' anche per finta che questo buonismo ha già rotto le palle." andamento zompettante e coinvolgente, per aneliti rockeggianti stemperati dai coretti che ben si amalgamano con l'ironia delle parole, per un finale coi fiati a farla da padrone.

"Comunichiamo male": " È come se le giornate fossero state fabbricate in serie. Sì, fingerò di non esserci non risponderò mai più al telefono perché noi comunichiamo male" chitarra acustica e elettrica, per una morbida dai toni amari ballad ricca di armonie

"M.i.a.": Nicolò chiude "Bellissima Noia" con una vera e propria suite che ha un testo "fantascientifico",che dopo attenti ascolti riesce ad affascinare col suo vortice di suoni: "Sento le onde vibrare gli stormi volare e decido che questo non deve finire e invece mi libero di tutto il male del mondo ci penso soltanto un secondo e mi vedo su spiagge di inverni lontani che a stento mi accorgo di aver superato il concetto di uomo. Raccolgo un millennio di libertà. Alleluia! Alleluia!"

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