Flaebag - (BBC Three/Amazon Video)


Flaebag gioca col sesso per dire molto altro a cominciare dal profondo senso di solitudine che si prova cercando una libertà in ogni senso senza cedere a compromessi di sorta travalicando anche le amicizie e i valori morali. A volte da l'idea di essere un Sex in the city in salsa indie, altre ha i contorni del drama vero e proprio, che avvolgono la vicenda di oscurità, quasi a ridar vita a quel senso di utopia interna che la protagonista si porta appresso, senza dimenticare ovviamente l'ironia. La serie ha come protagonista Phoebe Waller-Bridge e si basa su una pièce teatrale scritta dalla stessa nel 2013, vincitrice tra l'altro di diversi premi. 





Fleabag racconta la storia di una giovane ragazza londinese alle prese con gli uomini, tra necessità sessuale e sfruttamento, il lavoro in un caffè a tema porcellino d'india e una famiglia sui generis, composta da una sorella "di successo" e quindi anoressica, Claire, interpretata da Sian Clifford e un padre assente impersonato da Bill Paterson, con tanto di matrigna "artista" e totalizzante Olivia Colman, di entrambi non si sapranno i nomi nella fiction. Dietro e dentro la scurrilità, "nella topaia" la sicurezza ostentata in camera( per buona parte della narrazione la protagonista si rivolge direttamente allo spettatore) c'è la perdita dell'amica suicida(e tradita) con la quale la nostra aveva aperto il locale "Boo", interpretata da Jenny Rainsford che compare in opportuni flashback. 



Il risultato è sicuramente di spessore, per sole sei puntate, disincantate e amare, dove si apprezza il coraggio, non banale, dell'ammettere a se stessi le proprie colpe e la forza di andare avanti nonostante tutti gli sbagli che si sono commessi. Si ride e si piange insomma, difficile vederla in Italia, cercatela, merita sicuramente.

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