"Oronero" è il nuovo album di "Giorgia", 15 canzoni curate e di sicuro effetto, con testi "non solo d'amore" che spesso vanno a segno. Musicalmente le canzoni, come da diversi anni a questa parte, si muovono su un'area più rassicurante, quella della ballad cariche di pathos e una più energica, dove è il ritmo a farla da padrone e la voce di Giorgia trova registri nuovi e decisamente apprezzabili. L'unico problema è che 15 brani sono decisamente troppi se fondamentalmente si possono incanalare in solo due filoni abbracciati dal "pop" e le ballad finiscono con l'assomigliarsi specie nella parte finale dell'album. Inutile dire che preferiamo i brani dove la ritmica è portante e che ci piacerebbe che Giorgia in futuro sperimentasse e sviluppasse ancor più questa sua indole. Oronero rimane in ogni caso un album di belle canzoni, fatto come si deve, ancor più se prese singolarmente.
"Oronero": "Parlano di me che non mi amo davvero" il primo singolo estratto è un'avvolgente ballad circolare di sicuro impatto, con un finale liberatorio: "Parlano di noi li abbiamo tutti contro ma tu sei come me, so che rimarrai al mio fianco"
"Danza": "Nessuno può dirti chi sei difendi la faccia che hai" una ritmica varia e interessante è la vera protagonista del brano con la voce di Giorgia duttile ed efficace: "E non pensare che c'è stato preso il meglio già"
"Scelgo ancora te": "Credevo che, sapevo che si cade in due, in due ci si rialza" ballad al pianoforte, minimal nella strofa dove i vocalizzi colorano il tutto, per un evocativo ritornello dalla melodia non troppo originale
"Credo": "Credo nelle lacrime che scelgono le maschere, credo nella luce delle idee che il vento non può spegnere" il brano inizia con lo stesso sampler di "Fare le valigie" di Luca Carboni, prosegue accattivante "accelerata" con la ritmica in levare
"Per non pensarti": "Confido nell'eternità così ci incontreremo vorrei fosse così" ballad cantilenante, decisamente standard nel suo dipanarsi, si salva per un testo toccante dedicato a Alex Baroni?: "Ho finto bene l'allegria perché non era mia"
"Vanità": "Lei non sa che solo un altro imbroglio e tu lo chiami amore" intensa e suggestiva, non banale nel suo dipanarsi e con la vocalità di Giorgia sugli scudi
"Posso farcela": "Se chiudo gli occhi sei ancora qui con me" ballad venata di soul, arrangiata come si deve
"Come acrobati": elettronica, pop, dance, soul, fatti confluire ottimamente nel brano, è la Giorgia che osa e che più ci piace "Come farai se per amarsi e odiarsi basta un'ora"
"Mutevole": "Non vorrei che tu pensassi che ti sto incolpando anche per me ognuno agisce per quello in cui crede vedi io credevo in te" evocativa e solenne dalla ritmica marziale in continuo crescendo d'intensità
"Tolto e dato": "E mi sento come un fiume alla ricerca di quel sale che ha solo il mare" ballad soul pop, standard ma efficace
"Amore quanto basta": funkettino leggero, spensierato, estivo e gradevole: "C'è la guerra all'ultimo semaforo lei si trucca in macchina è un ostacolo"
"Sempre si cambia": "Provavo a guardarmi e non c'ero" ennesima ballad che ha il difetto di essere appunto l'ennesima, da segnalare un ottimo special
"Grande maestro": "Mi sono svegliata in tempo" come sopra, con varianti soul nel ritornello
"Regina di notte": "Quello che dici non mi convince partono i fianchi il buio vince" trascinante dance che arriva quasi a rivitalizzare la scaletta prima del finale
"Non fa niente": "Ma perché niente va come vorrei io sono qui davanti a te ma non ti accorgi di niente" sanremese nella sua eccezione negativa, per musica e testo
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