Se uno si affaccia alle
comedy Netflix deve già essere consapevole del fatto che sono
completamente fuori dall'ordinario, comprese “Haters Back Off” e
“Chewing Gum”. Quasi tutte le sit-com del network, infatti, a
parte “The Ranch” e “Le Amiche di Mamma”, sembrano sorelle di
“Unbreakble Kimmy Schmidt”, o comunque si nota che si vorrebbe
raggiungere quel livello, ma con difficoltà. Se Kimmy era un'emarginata perché era stata rinchiusa in una botola per anni da una
setta apocalittica, vivendo il trauma di tornare alla vita "normale",
qui l'emarginazione è differente, ma pur sempre protagonista
indiscussa: da un lato la diversità è insita nel sogno di un
successo che difficilmente può arrivare visto l'evidente scarso
talento di Miranda Sings (Colleen Ballinger) di "Haters Back
Off", ragazza decisamente bruttina e parecchio fuori di testa
che vuole a tutti i costi raggiungere il successo partendo da
youtube, dall'altro invece il diverso sta nella difficile
dislocazione territoriale che ricorda i ghetti e nella verginità
forzata e non voluta di una ragazza di 22 anni, Tracey Gordon
(Michaela Coel) di "Chewing Gum", che spera che il suo
fidanzato la possegga prima delle nozze. Tre ragazze, tre storie, tre
menti precarie, in cui ci si potrebbe però ritrovare in un modo o in
un altro.
Tutte e tre le serie hanno sempre avuto chiari segnali
reali e tangibili, perché la realtà è uno degli elementi
fondamentali nelle serie Netflix, che prende la vita di tutti i
giorni e la romanza in maniera perfetta. Questa cosa la si nota
ancora di più sia in "Unbreakble Kimmy Schmidt", ma anche
in questi nuovi due casi, perché da un lato la Ballinger è davvero
una youtuber ed il personaggio ovviamente stereotipato della serie è
chiaramente una nota a favore di tutti quelli che questi youtubers
giornalmente li attaccano e deridono, che si chiamano appunto
"haters" ed è lì che si insua la storia di Miranda, in
quel mondo ormai privo di scrupoli in cui tutti possono dire quello
che pensano, ma nessuno pensa ai sentimenti che dall'altro lato
provocano in delle ragazze che, malgrado le scarse potenzialità,
credono in qualcosa.
Nell'altra situazione, Tracey vive la sua
esistenza alle prese con un fidanzato che vuole attendere le nozze
prima di fare sesso, intuendo soltanto alla fine del Pilot che
probabilmente non è lei ciò che lui desidera veramente, una
inesperta donzella che si trova per la prima volta a baciare un
ragazzo senza sapere come si fa, a fare sesso orale senza la minima
esperienza e senza la più pallida idea letteralmente di dove mettere
le mani, che si trova a provare le droghe per la prima volta, solo
per compiacere qualcuno, insomma una tipica ragazza di oggi,
ovviamente accentuata e resa macchietta, però sempre evidentemente
Vera. Tutto questo perché le creatrici di entrambi gli show sono le
stesse che ci mettono la faccia: "Haters Back Off" nasce da
un'idea di Colleen Ballinger e "Chewing Gum" è creato da
Michaela Coel, ed ecco che tutto si spiega.
Torniamo a dire che
entrambe le serie, pur essendo di qualità buona, non raggiungo la
bellezza di "Kimmy", forse proprio perché arrivano dopo di
lei in ordine di tempo e un po' ne richiamano il ricordo e forse
anche perché la Kimmy ha delle spalle stupende nel suo show a fare
da cornice nella maniera migliore ad una storia che da due anni
attrae e non annoia mai, qui invece Tracey e Miranda sono personaggi
totalizzanti ed egocentrici, che si fanno anche spesso odiare per il
loro modo di essere troppo presenti e pressanti. Per quanto riguarda
la storia, i sei episodi, che si possono guardare in un'unica
soluzione di due ore e mezza, sono il numero perfetto per non
stancare troppo ed evitare di annoiare, anche se qui e là ci sono un
po' di momenti down.
La narrazione infatti, che in entrambi i casi
sembra scoppiettante nei primi due episodi, si perde strada facendo e
quindi si comincia a sorridere poco e sbadigliare. Ormai lo sappiamo,
quelle della Netflix non sono delle classiche sitcom, perché hanno
sempre quel fondo di drama intrinseco, che nasce dalla profondità
dell'animo dei personaggi, che pur sembrando completamente
sconclusionati e pazzi, restano veri e sinceri fino al midollo. E sta
lì la vera essenza degli show del network, che continua a fare buoni
lavori, malgrado, come abbiamo già detto in altre occasioni,
potrebbe cominciare a produrre meno cose per restare sempre più
fedele a quella qualità a cui ci aveva abituati all'inizio.
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