"Era il sesso, la definizione stessa di esso. Era la ragione per il quale la parola è stata inventata... nessun matrimonio, non importa quanto forte, sarebbe potuto sopravvivere a lei"
Abbiamo
dovuto aspettare il final season della seconda stagione per
comprendere pienamente "The Affair", serie che ha creato
scalpore in patria e che ha vinto parecchi premi, tra cui un
Golden Globe come miglior serie drammatica del 2015. Eppure
d'impatto, appena inizi a vedere la serie, apparentemente non sembra
così diversa da molte altre: tradimenti, famiglie spezzate, rapporti
precari, droga e sesso come se piovesse, però bisogna dare del tempo
a "The Affair", occorre studiarlo a fondo per capire che
c'è altro dietro la facciata standardizzata.
Di certo si intuisce
fin da subito che la parte forte dello show sta nel raccontarci i
fatti narrati da diversi punti di vista, durante la prima stagione
infatti ogni episodio è diviso esattamente in due parti, la prima
racconta ciò che succede dal punto di vista di Noah Solloway
(Dominic West), scrittore, padre di quattro figli e marito modello,
che durante le vacanze estive si trasferisce con la famiglia a
Montauk, nella casa sontuosa dei genitori della moglie Helen (Maura
Tierney). Lì conosce la cameriera Alison Lockhart (Ruth Wilson), che
è il secondo punto di vista che andremo ad esaminare episodio dopo
episodio.
E se da un lato Alison viene vista come la femme fatale che
attrae con un solo sguardo, quando viviamo gli stessi avvenimenti
dallo sguardo della donna, tutto cambia, perché lì Alison è
soltanto una donna ferita per la perdita di un figlio e con un
marito, Cole - interpretato dalla nostra vecchia conoscenza
telefilmica Joshua Jackson ("Dawson's Creek", "Fringe")
- con il quale ci sono problemi ben visibili, che si deve occupare
anche di tutto il bagaglio importante della famiglia di lui che
spaccia droga per far rientrare i conti della famiglia. Insomma
Alison è vittima o carnefice? E' forte o debole? Capo espiatorio o
meretrice? Fatto sta che appena Noah la vede perde completamente il
senno e da lì inizia una relazione pericolosa, che porta divorzi,
litigi, vendette e perfino morte.
Il telefilm ci porterà ad odiare
Noah, ritrovandoci a patteggiare più per la moglie Helen, come
quando l'uomo dice all'amante: “Non ti scoperò nel letto di mia
moglie” e puntualmente ci casca perché non sa resisterle. Noah
risulta il classico uomo senza palle, a differenza di Cole, che
quindi ci troveremo a preferire alla moglie Alison. Eppure l'odio e
l'amore, se così possiamo definirlo, resta un filo labile per tutto
il corso delle prime stagioni di "The Affair", basta
aspettare il finale della seconda stagione per cambiare quasi del
tutto l'idea che ci eravamo fatti di Noah e basta spingerci un po'
più in là nelle bellissime interpretazioni delle due donne
protagoniste per comprendere che entrambe hanno delle ferite
inimmaginabili e dei segreti incoffessati ed inconfessabili. Durante
la seconda stagione però inizieremo anche ad addentrarci nel mondo
di Cole ed Helen ed in qualche episodio inizieremo a vedere anche il
loro punto di vista sulla storia ed ogni volta tutto cambia, tutto si
evolve, tutto si complica, con i continui sbalzi temporali che non
aiutano a capire.
Però è fondamentalmente ciò che succede
realmente nella vita di tutti i giorni a chiunque, durante un
litigio, una chiacchierata, un incontro, ci sarà sempre una parte
che racconterà la vicenda in maniera diversa rispetto all'altra e
sta tutta lì l'originalità di "The Affair", serie che
parte lenta e che fin da subito pensi sia il classico drama americano
che lascia il tempo che trova, per poi sorprendenrti e spingerti a
non averne mai abbastanza. 32 sono gli episodi finora prodotti dalla
Showtime – in Italia va in onda da circa un mese su Sky Atlantic -
per la serie ideata da Sarah Treem e Hagai Levi, due creatori, un
uomo e una donna, come le visioni diametralmente opposte dello show.
Intensa la sigla e la colonna sonora di Marcelo Zarvos, ottimi regia
e cast, per una serie che abbiamo aspettato due anni per vederla e
dopo i primi episodi pensavamo di stroncare abbondantemente, per poi
di contro ricrederci e promuovere a pieni voti. "The Affair"
è una storia imponente, che non si può raccontare, ma bisogna
viverla attraverso le immagini ed i personaggi, che sono molti di più
dei 4 protagonisti suddetti, ognuno con un ruolo importante ai fini
dell'intricata trama. Ma raccontare il giallo e il dramma che stanno
dietro a "The Affair" è pressoché impossibile, perché è
una serie intensa e piena, come poche altre in circolazione.
Assolutamente da vedere.
Personaggi e doppiatori:
Noah Solloway (Alberto
Bognanni)
Alison Lockhart (Selvaggia
Quattrini)
Helen Solloway (Alessandra
Cassioli)
Cole Lockhart (Nanni
Baldini)
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