Untraditional (Canale 9)


“Fabio, parlare con te è come dare dei savoiardi ai maiali”


Quello di “Untraditional” è un mondo pressoché reale, che ci fa entrare nella vita di tutti i giorni di Fabio Volo scrittore, conduttore, attore, a cui chiedono i selfie nei momenti meno impensabili, dai bagni pubblici al ristorante nel bel mezzo di una cena romantica, ma pur essendo ormai "arrivato", come si dice in gergo, in realtà Volo ci vuole far comprendere che è un uomo con dei sogni tangibili e forti, ancora irrealizzati, come quello appunto di creare una serie tv ideata ed interpretata da se stesso sulla quale poi ruota tutta la trama di "Untraditional". Prova a chinarsi alle richieste di una Rai che per fargli fare la sua serie lo vuole mettere a fare il "Pinocchio 2.0", perché i ricatti, le prese per i fondelli, i raggiri, in fondo esistono per tutti. 


La sitcom, nata inizialmente come web-serie da 10 episodi da 10 minuti ciascuno, ha poi trovato più spazio ed una casa più comoda sul canale 9 del digitale terrestre. Che piaccia o meno, Fabio fa Fabio ed è, come nella sua vita, un neo papà, con la voglia di realizzare una serie tv ambientata tra New York e Milano e che deve inciampare in un'Italia che non ha voglia di rinnovarsi, che poi è la cosa che noi puntualizziamo da tempo ormai. Le uniche 4 figure che compaiono a cadenza regolare negli episodi dello show sono: la vera moglie di Fabio, Johanna Hauksdottir; Paola Iezzi, che qui fa l'ex rompipalle; Giuliano Sangiorgi, amico intimo del protagonista; e Raimondo, che è l'agente di Fabio, unico personaggio inventato della serie, perché interpretato da Marco Mazzi, amico intimo di Fabio, che nella vita vera fa il venditore di stereo. 


Per il resto tanti sono i volti famosi che Volo incontra durante la strada per arrivare alla realizzazione del suo sogno - strada composta da 9 episodi, tanti quanti il nome del canale in cui va in onda – tra gli altri ricordiamo: Vasco Rossi, Pif, Massimo Boldi, Luca e Paolo, Emma Marrone, Carlo Freccero, Max Pezzali, Francesco Renga, Maria De Filippi, Tony Dallara, Alfonso Signorini, Cristina e Benedetta Parodi, Roberto Vecchioni, Martina Colombari e tantissimi altri. La serie mischia realtà e finzione, perché durante gli episodi ci sono spezzoni vissuti davvero da Volo, come l'intervista a Quentin Tarantino che Fabio fa per "Che tempo che fa", in cui paradossalmente il protagonista chiede al regista premio Oscar se vuole dirigere il Pilot di "Untraditional", oppure quando va a "Otto e mezzo" dalla Gruber. Alla fine della fiera la serie fa quello per cui è stata creata: diverte e fa trascorrere un paio d'ore spensierate, niente di più e niente di meno, con quel tocco surreale dato anche dal fatto che a parte il protagonista e pochissimi altri, è recitato molto male, visto che molti degli amici che lo circondano nello show non sono degli attori. 


Ma si può sorvolare volendo anche su questo, perché il Pilot - che come lui stesso dice durante la puntata ricorda il monologo di Woody Allen in "Manhattan" - non è male, ci sono delle idee buone, malgrado un secondo episodio da cancellare perché pieno di stereotipi evitabilissimi, ma poi gli altri episodi sono tutto sommato carini, nella norma, senza tante pretese, ma fondamentalmente è una serie che si lascia seguire, simpatica e comunque lontana da ciò a cui siamo abituati a vedere all'interno del mondo seriale canonico del nostro Paese che non vuole rivoluzionarsi mai. Quindi in fondo ben vengano serie "diverse", che non si prendono poi molto sul serio e togliendo tutti i difetti riscontrati, comunque "Untraditional" è il risultato di un esperimento soltanto in parte riuscito, ma che può di certo migliorare.

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