Violacida - La migliore età


I Violacida con "La migliore età" rilasciano undici brani dai sapori volutamente retrò che a differenza della moda imperante "del recupero dei fantastici anni '80", vede la band cimentarsi col far rivivere un mood tipicamente anni sessanta, andando a colorare il tutto con una buona dose di psichedelia. Il risultato non dispiace anche perché non mancano le sfumature che arricchiscono il corpus. Di contro, non è tutto messo a fuoco, e qua e la traspare un pò d'ingenuità, alcuni brani finiscono con l'assomigliarsi per le soluzioni adottate, ma... le canzoni ci sono, al di la di tutto ed è ciò che conta, la band è solo al secondo album e promette decisamente: "Canzone della sera": è il primo pezzo e ci introduce subito nel mood, una  ninna nanna anni 60 "disturbata": "Ti dovrai abituare" sembrano cantare non a caso i nostri; ideale seguito è "Temporale": come immergere i CCCP negli anni 60, oggi però: "Questo è un mondo sgonfio". "Contraccetivo": tra marcetta e reading, lievemente psichedelica: "è certo che è un contraccettivo il mondo che cerchi tu". 
"Occhi chiusi": "prima di fumare io dovrei imparare a respirare, prima di volare io dovrei imparare a camminare" sospesa e suggestiva ballad di sicuro impatto. "Cos'è una distrazione": "Mentre sto a perdermi nel niente" folk ballad psichedelica, ben arrangiata: "passano gli anni, quegli stessi che avrei voluto sprecare con te". "Sentiero": "Con quel vuoto da colmare che mi porto sempre dietro" ritmica incalzante per ritornello evocativo. "La tua età": ballad ancora dal mood '60, ancora con scorci psichedelici, tra pause e ripartenze elettro acustiche: "Dopo le droghe non hai niente di più della tua età". 
"Varanasi": beat contagioso e nostalgia stavolta anni '80, "Come ragazza a primavera nella migliore età". "Monte blu": "proverò a cercarmi un pò più in la" una sorta di "Siamo solo noi mista a Walk in the wild moon", "acida" che non esplode rock ma si dirada coi synth a prendere il sopravvento: "Fino a voltarmi e non vedere più io e te". "Indifferenti": cantilenante ballatona d'antan, "Tutto questo è normale non ti devi preoccupare tu non cambiare più" dove emergono le sfumature psichedeliche e i cambi di registro a chiudere la strofa in minore, a regalare inquietudine al brano. "Il fiume": beat rock'n'roll, sostenuto ed efficace, che ha un indole, un atteggiamento quasi punk nel suo dipanarsi, tra reading, pause e ripartenze: "E non prendere il sole che ti fa invecchiare".

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