La serie era stata presentata dalla HBO come la nuova “Game
of Thrones”, ed il network sembrava crederci davvero nella possibilità che
“Westworld” raggiungesse gli stessi ascolti. Ovviamente il canale ci sperava
perché tra due anni rimarrà spodestata dal “Trono” e quindi vorrebbe fortemente
trovare un'altra serie da 3.5/4 punti rating. Ma è un'impresa quasi
impossibile. Se ne sono resi conto a loro spese il 3 ottobre scorso, quando
dati alla mano, hanno scoperto che quell'1.2 del Pilot non sarebbe mai potuto
diventare un 3.5, a maggior ragione se dal secondo episodio in poi la serie
staziona sugli 0.7, che è comunque il miglior risultato di stagione degli show
della HBO che negli ultimi anni fatica non poco a trovare nuovi successi.
Per
la verità, a ben ragione, il network credeva nel probabile successo di
"Westworld", primo perché a creare il tutto è Jonathan Nolan, già
sceneggiatore e produttore, tra gli altri, di "Person of Interest" e
"Batman. Il Cavaliere Oscuro", J.J. Abrams figura tra i produttori
esecutivi, e poi perché il cast è talmente incredibile da risultare fin troppo
per un serie che in fin dei conti non è quello che volevano farci credere all'inizio:
Anthony Hopkins, Evan Rachel Wood, Jeffrey Wright, James Marsden, Ben Barnes,
Clifton Collins Jr., Ed Harris, nomi che si trovano più spesso al cinema che in
tv. Eppure la serie non attrae come era ipotizzabile agli esordi: resta
impantanata in una storia confusa e lenta, senza mai accattivare l'attenzione
del telespettatore.
"Westworld" è un parco a tema western "dove
tutto è concesso" - così come intitola la versione in italiano – popolato
da androidi sintetici con cui i visitatori possono interaggire come vogliono,
senza preoccuparsi delle conseguenze: posso ucciderli, fare sesso con loro,
giocarci a carte o semplicemente dialogare. Il team di scienziati che sta
dietro a questo piccolo mondo straordinario in un futuro non meglio
identificato però, un giorno, decidono di apportare delle modifiche a questi
androidi, immettendo delle "fantasie" e dei "ricordi" nel
loro sistema, cercando di farli diventare sempre più realistici. Dopo questo
aggiornamento qualcosa comincia ad incrinarsi nel loro comportamento: alcuni
iniziano a sfuggire al controllo umano.
Nei dieci episodi della prima stagione
conosceremo, tanti, troppi personaggi: il Dottor Robert Ford (Anthony Hopkins),
direttore creativo del parco; Dolores Abernathy (Evan Rachel Wood), la prima
che scopre che ciò che la circonda, compresa la sua vita, è solo una menzogna;
Maeve Millay (Thandie Newton), maitresse del Mariposa, rinomata locanda in cui
tutto è permesso; Bernard Lowe (Jeffrey Wright), capo della programmazione di
"Westworld" e creatore degli androidi; Teddy Flood (James Marsden),
aitante pistolero tra gli ultimi creati, in cerca di buona compagnia, che muore
e risuscita continuamente; Logan (Ben Barnes), scapolo d'oro, tipo losco,
ossessionato dal parco, che visita giornalmente; El Lazo (Clifton Collins Jr.),
fuorilegge letale che manipola i criminali di "Westworld" a suo
piacimento; Ashley Stubbs (Luke Hemsworth), capo della sicurezza; Lee Sizemore
(Simon Quarterman), direttore narrativo; L'Uomo in Nero (Ed Harris), sadico e
spietato criminale. E poi tanti altri ancora.
Ciò che è vero, in "Westworld", si fonde con l'illusione,
l'artificiale col naturale, l'ordigno nato dalla mente umana con la vita vera,
e tutto si mischia perfettamente in un mondo che nasce come parco divertimenti,
ma che alla fine risulta essere a tutti gli effetti preludio di concretezza e
realtà. In "Westworld" non si sa cosa è reale e cosa no. Mentre si
guarda la serie si perde il senso totale della distinzione tra umano e non, perché
in fin dei conti non si sa più a chi davvero batta un cuore nel petto tra i due
schieramenti. La serie da questo punto di vista è estremamente interessante,
gli effetti visivi sono stupefacenti e la storia è assolutamente originale.
Però manca qualcosa, manca quel pizzico di adrenalina in più, manca
quell'evoluzione nella trama che fatica ad arrivare: i primi episodi sono lenti
e statici. Poi comincia a crescere, dal quinto episodio in poi si comincia a
vedere qualcosa di più, ma forse ci si poteva pensare prima.
La serie è
ovviamente tratta dal film omonimo del 1973, in italiano conosciuto col titolo:
"Il Mondo dei Robot" ed è senza alcun dubbio una delle migliori
novità di stagione, nonostante una delusione iniziale notevole sulle
aspettative nate originariamente: non ti aspetti di certo la noia da una serie
che era stata presentata come la nuova "Game of Thrones". Adesso
bisogna capire cosa decideranno i critici votanti degli Emmy Awards:
prenderanno in considerazione la possibilità di inserire "Westworld"
tra le nomination, oppure preferiranno ancora "Game of Thrones",
nonostante, a nostro avviso, il cast di "Westworld" sia assolutamente
degno di nota per qualsiasi tipo di trofeo? Per chi voglia scoprire il magico
mondo di "Westworld", la serie va in onda in contemporanea ed in
italiano anche su Sky Atlantic.
Personaggi e doppiatori:
Dolores Abernathy (Valentina Favazza)
Maeve Millay (Rossella Acerbo)
Bernard Lowe (Roberto Draghetti)
Teddy Flood (Francesco Bulckaen)
Logan (Gianfranco Miranda)
Ashley Stubbs (Simone D'Andrea)
Robert Ford (Dario Penne)
Uomo in nero (Rodolfo Bianchi)
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