“Tutto questo mondo potrebbe mangiare merda
e morire... non sarebbe un problema se fossimo insieme”.
“Oggi è il giorno! Uno che termina all'inizio e inizia alla
fine”.
Ancora viaggi nel tempo sulla SyFy, dove dal 16 gennaio 2015
va in onda questa serie arrivata alla terza stagione, tratta dall'omonimo film
del 1995 di Terry Gilliam, in Italia col titolo “L'esercito delle 12 scimmie”,
che racconta la storia di James Cole (Aaron Stanford), che dal 2043 torna al
2015 per una missione: trovare e neutralizzare la diffusione di un virus
mortale che ha ucciso il 94% della popolazione mondiale. Inizialmente sembra
che la causa di tutti i mali fosse un uomo che viene subito ucciso da James, ma
ben presto capiscono che era solo un membro di un organizzazione decisamente
più ampia e nota col nome di “Esercito delle Dodici Scimmie”, per l'appunto.
Ad
aiutare il ragazzo nella sua difficile missione, mentre lui va avanti e indietro
nel tempo come se fosse un viaggetto di pochi chilometri, c'è Cassie Railly
(Amanda Schull), brillante virologa che James considera vitale per la riuscita
della suddetta missione. In aiuto dei due arriva in seguito anche Ramse (Kirk
Acevedo), amico di James. Conosceremo anche chi ha inventato la macchina del
tempo usata dal ragazzo, la brillante fisica Jones (Barbara Sukowa) ed
ovviamente una serie di cattivi, tra i quali spicca Deacon (Todd Stashwick),
capo di uno spietato gruppo di assassini sopravvissuti all'epidemia, chiamati
“The West VII”.
Purtroppo è la mancanza di originalità quella che salta subito
all'occhio. Rispolverare i viaggi nel tempo trovando nuove idee e usando un po'
di astuzia sarebbe necessario quando si vuole usare la fantascienza, senza
andare a scomodare gli zombie, che per fortuna in questo caso restano fuori
dall'apocalisse, punto a favore dello show, che decide di lasciare da parte le
minacce sovrannaturali per decidere (grazie al cielo) di uccidere gli uomini
semplicemente con un virus. Fine. Ottima idea.
“12 Monkeys” è sicuramente una
serie di genere ben definito, non adatta a tutti, o meglio, non adatta a coloro
che forse di apocalisse, viaggi nel tempo e rivisitazioni fantascientifiche ne
hanno fin sopra i capelli, ma c'è da dire che il cast non è male e la
narrazione è usata in maniera perfetta, unendo il lato prettamente
investigativo ad un atmosfera acuta, ricca di colpi di scena. La poca
originalità quindi in questo caso non si sposa con la prevedibilità, però non
ci fa nemmeno venire voglia di vedere come va a finire. Il finale troppo aperto
della prima stagione poi fa il resto e lascia non solo perplessi, ma anche
felici di averne concluso la visione, consapevoli che difficilmente la
riprenderemo per un secondo atto, perché la prima stagione, a nostro avviso, ha
già detto praticamente tutto. La serie è arrivata da poco anche in Italia su
Netflix.
Personaggi e doppiatori:
James Cole (Emiliano Coltorti)
Cassie Railly (Barbara De Bortoli)
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