Greenleaf (OWN/Netflix)


“Devi continuare a dire la verità e spingere gli altri a fare lo stesso!”


Oprah Winfrey la conosciamo tutti, è considerata da molti una delle donne di spettacolo più influenti e potenti del pianeta. Conosciuta soprattutto per il suo famosissimo talk show “The Oprah Winfrey Show”, la donna in realtà è molto più di questo. Da qualche anno infatti ha anche creato un network tutto suo, l'Oprah Winfrey Network (OWN), nel quale compaiono programmi di intrattenimento e da quattro anni circa anche serie tv originali: “Greenleaf” è una di queste ed è la prima ad essere arrivata anche in Italia grazie alla Netflix. Ideatore della serie è Craig Wright, che ha già lavorato in vari episodi di “Six Feet Under” e “Brothers and Sisters” ed è stato creatore, sceneggiatore e produttore esecutivo di “Dirty Sexy Money”, tre serie che forse non si possono considerare dei veri e propri cult, ma comunque di qualità. 


“Greeleaf” è una serie che racconta la storia di una potente e numerosa famiglia afroamericana di Memphis, nel Tennessee. Il patriarca, James Greeleaf (Keith David) è l'incontrastato ledear della chiesa locale, vescovo manipolatore e dalla parlantina facile, un oratore amatissimo che ogni domenica riempie la sua chiesa. L'essere un uomo di chiesa però, come spesso avviene, non comporta l'essere esenti da scandali e segreti ed è proprio da qui che parte l'incipit dello show: dai segreti che si celano dietro gli ipocriti sorrisi della famiglia Greenleaf. A non accettare tutta quella corruzione e manipolazione è la figlia Grace che decide di allontanarsi dalla famiglia dopo che la stessa ha insabbiato la denuncia di una ragazzina ai danni dello zio Mac (Gregory Alan Williams). Ma Grace sa benissimo che lo zio è colpevole, perché la donna sa che lo zio abusava sessualmente anche della sorella, che poi si è suicidata. E' per questo motivo che Grace torna a Memphis, per il funerale di sua sorella. Nessuno però accenna alla colpevolezza dello zio, che è presente al funerale e alla cena di famiglia come se nulla fosse. Convinta che sarebbe andata via dopo un paio di giorni, Grace prevedibilmente deciderà di rimanere insieme alla figlia Sophia (Desiree Ross) per cercare di indagare dall'interno. 


Figure importanti per la trama sono anche: Mae (Lynn Whitfield), moglie di James e madre di Grace, Jacob (Lamman Rucker) e Charity (Deborah Joy Winans). Jay è sposato con Kerissa (Kim Hawthorne), tradendola da anni, mentre Charity è sposata ed in attesa di due gemelli dal marito Kevin (Tye White), che non disdegna visibilmente le attenzioni degli uomini, ma cerca in tutti i modi di resistere alle tentazioni. “Greenleaf” è una serie che ha assolutamente tutte le carte in regola per attirare l'attenzione e tenere ben salda la stessa per tutto l'arco dei 13 episodi della prima stagione, perché i “parenti serpenti”, gli scandali ed una narrazione incredibilmente rapida, forse troppo, alcune cose avvengono in maniera eccessivamente veloce, però tutto ciò non fa altro che spingere il telespettatore a chiedersi dove si andrà a finire, un po' come succedeva in “Revenge”, solo che in quel caso l'incipit era decisamente più innovativo. 


Qui invece la storia si basa saldamente su una trama già consolidata e vista parecchie volte, in fin dei conti di famiglie con figli fedifraghi con mariti che fingono di essere eterosessuali, molestie e quant'altro ne conosciamo parecchie: dai Grayson di “Revenge” ai Gallagher di “Shameless”, passando per i Donovan di “Ray Donovan”, i Solloway di “The Affair” e i Lannister di “Game of Thrones”, fino ad arrivare alle famiglie disastrate delle casalinghe disperate di Marc Cherry, solo per citarne alcune, quindi effettivamente è complicato trovare nuovi segreti nell'ambito familiare, certo è che inserire il genero gay, il figlio traditore e lo zio maniaco sessuale in una famiglia apparentemente perfetta e devota, puzza molto di stantio, ma malgrado tutti gli errori e la qualità non certo eccellente, la OWN ci regala un passatempo niente male, con colpi di scena e forza narrativa, con un cast non perfetto, ma ben amalgamato. Per gli amanti degli intrighi familiari.

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