Management del dolore post operatorio - Un incubo stupendo




"Un incubo stupendo" del "Management del Dolore Post Operatorio" è un album "godereccio", persino ballabile, che ti mette allegria nonostante le parole usate dicano tutt'altro. Qui sta la sua riuscita, in questo contrasto accattivante che viene accentuato dal connubio tra melodie limpide e chitarre taglienti e dannatamente incisive. Ci si lascia, ci si odia, si riflette su se stessi e sul tempo... si finisce con l'esagerare... ma appunto "ci vuole stile anche per morire" come cantano i nostri nel brano che chiude l'album... Non saranno canzoni perfette, ma ci piacciono così e non le vorremmo rese in nessun'altra maniera... 

"Naufragando": "e io farei di tutto per vederla ridere se potessi sarebbe il mio lavoro"  beat cantilenante e contagioso tra parti più sospese e più da ballo, con un bel testo e un ottimo arrangiamento: "e adesso che stiamo naufragando mi chiedi sei pronto per la fine del mondo" uno dei brani migliori del lotto.

"Un incubo stupendo": "ho scelto perché sei reale come tutti i problemi e io dei problemi mi fido, io non ho bisogno di stare tranquillo sto bene dentro castelli di carta che crollano col vento" la titletrack è un brano pop d'assalto che rallenta opportunamente prima di ripartire, incentrato sul ruolo delle chitarre che danno interessanti sfumature. 

"Il vento": "mi sento come un fiume che vuole diventare mare" ancora chitarre protagoniste per un brano pop più quadrato che non convince del tutto: "e andrà a finire male succede quasi sempre"

"Il tempo delle cose inutili": "se il tempo avesse un po' di tempo per me" una sorta di mantra rock trascinante con la chitarra che si prende la scena nella seconda parte

"Il mio corpo": funky pop con un testo non memorabile, ma che ben centrato nel ritornello: "e tu vuoi decidere che tu vuoi decidere per me"

"Una canzone d'odio": "alla fine hai venduto il mare al deserto e adesso cerchi di nuotare" musicalmente è il perfetto proseguimento della traccia precedente, con un ritornello bellissimo: "e questa è una canzone d'odio che avresti scritto tu per me ma te l'ho scritta io così ti resta il tempo di fare le foto pure quando stai dormendo"

"Esagerare sempre": "e siamo fatti così ci piace godere" pop rock dal mood anni 80 per dinamiche e costruzione: "l'amore ci da gusto ma anche lasciarsi al momento giusto"

"Visto che te ne vai": aperture melodiche ariose immerse in un' atmosfera nostalgica, con la chitarra che torna preponderante, tagliente e incisiva: "questi sono i momenti per dire qualcosa di speciale aspetta butta l'immondizia per favore"

"Marco il pazzo": incrocio di melodia italiana e sound inglese: "e siamo pazzi siamo tutti pazzi e siamo qui per incontrarci e siamo come degli zombie vi diamo un morso e diventate come noi"

"Ci vuole stile": "... anche per morire, ci vuole stile... lo stile non c'entra niente col vestire" filastrocca funky a tema "tormentone": "ma le canzoni sono un pò così devono piacere devono entrare nella tua testa e non uscire più"

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