Raphael Gualazzi regala a Napoli due
ore e mezza di musica allo stato puro, con quel suo sound tipico che
unisce blues e jazz e negli ultimi tempi anche pop, con la voce
graffiante e con la tipica particolarità di sembrare sempre al
limite dell'intonazione. Ma nel live si vede proprio che l'amore è
strettamente legato a quel mondo presente più nei suoi primi due
album che nell'ultimo, infatti si esibirà anche in cover importanti,
tra le quali un brano di B.B.King, a dimostrazione che sono blues
e jazz i suoi primi amori, a scapito delle regole del mercato
discografico che a volte lo vedono costretto a rattoppare
avvicinandolo al pop.
Guest della serata è Marco Chiarabini con il
quale Gualazzi ha lavorato in passato prima di diventare “famoso”.
Oltre a lui sul palco altri cinque fantastici polistrumentisti che
insieme a Raphael hanno creato momenti lunghissimi di musica, senza mai
stancare e facendo esplodere il pubblico in applausi intensi
fino alla fine. La cosa che colpisce è proprio la netta
differenza tra gli album e il live: nei dischi, soprattutto
nell'ultimo, infatti, Gualazzi predilige dare meno spazio alla musica
e più ai testi e alla voce, mentre nel live ogni brano dura più di
5 minuti e viene diluito con istanti strumentali dove il nostro mostra
tutto il suo talento al pianoforte, regalandoci momenti di puro
godimento musicale, trascinandoci avanti e indietro nel tempo, tra
“Follia d'amore”, “Reality and Fantasy”, “Calda Estate”,
“Lady O”, “Sai (ci basta un sogno)”, “Un Mare di Luce”,
“L'Estate di John Wayne”, “Mondello Beach”, “Pinzipo”,
“Buena Fortuna” ultimo singolo in coppia con Malika Ayane, “Love
Life Peace” che da il titolo all'ultimo album e molti altri, senza
però intonare la canzone che nel 2014 l'ha portato in coppia con il
“mascherato” The Bloody Beetroots secondo al Festival di Sanremo
di quell'anno, forse perché sarebbe stato in contrasto netto con il tema del live.
Chiaramente stanco e sudato si concede perfino
brevissimi passi di danza tra l'ilarità del pubblico. Si vede
fortemente che non è uno che ama parlare, ma mette tutto ciò che ha sui tasti bianconeri, presentando solo le cover e salutando
all'inizio e alla fine, ringraziando il pubblico con un bis lungo
altri tre pezzi. Il tour partito il 9 marzo scorso da Varese è la
seconda parte del “Love, Life, Peace Tour” e toccherà ancora
altre città, tra le quali Firenze, Verona e Novara.
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