Tommaso Novi - Se mi copri rollo al volo





L’esordio solista di Tommaso Novi dei Gatti Mezzi, con “Se mi copri rollo al volo”  è un cantautorato sghembo dai toni decisamente surreali, tra videogiochi e “cartoni” e computer da spegnere, come "fame chimica" impone e giochi e labirinti virtuali da cui scappare che in fondo: “E’ difficile uscire da dove si sta bene” ma si deve... e conviene... e ci sta un punto interrogativo... per forza di cose o forse no... con un’elettronica funzionale, mai invasiva che colora i brani del nostro, ricchi di poesia "fatta da piccole cose preziose", impressioni, digressioni, emozioni comunque... nel nome di un'originalità "scomposta" che alla fine per chi lo conosce bene, "siamo qui per vederti suonare e restare uguale" e con lo spirito di Lucio Dalla che aleggia “con amore” in alcuni episodi. “Otto canzoni più un bis” di lucida ironia a far venire voglia di uscire di casa, con leggerezza e sana follia per spegnere lo schermo e andare incontro alla vita.

“Senza i denti”: “vendo amore ma si muore” elettronica minimal per un sound etereo e avvolgente con la ritmica che prende il sopravvento nella seconda parte

“Mi sono scavato la casa”: beat stralunato e echi di Lucio Dalla per testo surreale e arrangiamento vario: “e voi andate a bere e a ballare che io mi metto un mantello”

“I tuoi vestiti da cosplay”: “tu che hai sette voci e puoi provare a fermarmi” intensa ballad carica di pathos col pianoforte portante: “ho fatto pace con la droga giocando a gta il sabato sera” 

“Philips a tre velocità”:  “in questo mondo di nerd” un’elettronica “crepuscolare” a dar l’assalto alla realtà… un trip… geniale: “mamma stai serena stai contenta i draghi verdi non li vedo più ora li ammazzo stando seduto qui”

“Non me lo levate il computer”: sorta di cantilena rock claustrofobica tra Camerini e Freak Antoni dove Novi ripete ossessivamente il titolo

“Non me lo levate il computer bis”: il bis che non ti aspetti, al pianoforte, a tratti malinconica persino

“Paolo lupo scuro”: cinematografica dal’ atmosfera sospesa, impossibile non pensare a Lucio Dalla: “Paolo connessione molto lenta lupo oscuro grande tiratore”

“Bacio a frigo aperto”: “fammi sentire un pò freddo che poi mi scordo dove ero” marcetta sgangherata e complice al tempo stesso, con un gran testo: “e senza disturbare ci inventiamo un sistema”

“Siamo venuti a vederti suonare”: “perché alla fine vorrebbe vedere più che sentire” ritmica accattivante venata di funky colorata da un’elettronica leggera “quanti fischi poi ti prendi per non rimanere uguale”






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