Biglietti dei concerti a prezzi ridotti, scoppia il caso


Come già si era paventato negli scorsi mesi, sta scoppiando la bomba biglietti dei concerti in Italia. Si era parlato infatti di facili sold out, di giri poco limpidi. Ma adesso si parla anche di biglietti di "cortesia" o promozionali, quelli per intenderci che girano per entrare a certe fiere di Paese. Spesso ci si ritrova in mano con biglietti anche da 50 centesimi per vedere una star, magari anche il proprio artista preferito. I promoter li dichiarano comunque alla Siae pagando meno in diritti d'autore, ancora più vantaggiosi rispetto ai biglietti omaggio. Secondo Il Fatto Quotidiano con il modello C1, gli organizzatori - oltre a dichiarare i biglietti divisi per settori - devono anche dichiarare i biglietti promozionali cosicché possano godere di vantaggi fiscali. Alla Siae, in questo caso, dovranno versare il 9% di pochi euro o centesimi anziché il 9% di 45 o 60 euro, cioè del prezzo pieno di un biglietto equivalente a quello omaggio. Inoltre, se emessi entro una certa percentuale minima, sono anche esenti da imposte. Insomma un meccanismo che si muove entro limiti vestiti di legalità dove qualcuno assiste complice.

Dapprima, intorno al 2007, fu il concerto di Biagio Antonacci allo stadio di San Siro con 60mila persone a destare sospetti. Allora biglietti stracciatissimi messi in circolazione da Friends & Partners, che ricevette una diffida da Assomusica. Poi stessa cosa accadde con i Modà e recentemente con i concerti di Elisa, Loredana Bertè, ecc. Per questo negli scorsi mesi, i garanti hanno attenzionato la diffusione di biglietti nei vari circuiti e i vari sold out, proprio per vigilare sulla questione, ai limiti della legalità.

Dalla Siae al momento poco trapela, fanno sapere che l'elaborazione dei dati su questo fronte sarebbe troppo lunga e pesante. Solo un grosso blitz nel settore potrebbe risolvere il problema andando ad "aprire" cassetti finora chiusi.




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