“Noi siamo fortunati,
perché consideriamo gli amici del college come la nostra famiglia”
“Mi dispiace, non ho
studiato ad Harvard! Ti comporti come se non fossi degno di te quando
stai con loro, ed è una boiata! Mi hai detto di stare zitto quando
sono seduto alla mia tavola? Voi vivete nel passato... piantatela! Il
presente non è niente male, lo sapete?”
Sei amici del college, "Friends from College" per l'appunto, continuano ad essere amici anche dopo vent'anni, ed ora si ritrovano
tutti assieme nuovamente a New York, nel frattempo però si sono
creati tradimenti, problemi lavorativi, partner infastiditi dal tipo
di rapporto che hanno tra di loro, perché quando sono assieme sembra
che tutto ruoti intorno a loro sei, tornano bambinoni, immaturi,
urlanti e fastidiosi: Ethan (Keegan-Michael Key), Lisa (Cobie
Smulders), Sam (Annie Parisse), Nick (Nat Faxon), Max (Fred Ssavage)
e Marianne (Jae Suh Park), questi i loro nomi. Gli stereotipi sono
sempre purtroppo gli stessi: l'amico di colore, la coppia che non può
avere figli, l'asiatica, l'amico gay, il marito antipatico e le corna
che viaggiano nel fondo. Sì, perché, mentre Ethan e Lisa sono
sposati da anni senza figli, lui continua fin dai tempi del college
ad avere una relazione sessuale con Sam, mentre quest'ultima è
sposata con un tizio patetico di nome John (Greg Germann) ed hanno
già un bambino che urla "zoccola" a scuola.
Se da un lato
gli unici “normali” sembrerebbero all'apparenza Nick e Marianne,
dall'altro troviamo l'editore dei libri di Ethan, Max, che è gay
dichiarato e vive una relazione con un tipo abbastanza strambo, che
non si sa mai quando parla sul serio e quando scherza, tale Dottor
Felix Forenheim (Billy Eichner) che comincia a seguire Ethan e Lisa
nel difficile processo di una maternità che tarda ad arrivare.
Creata da Nicholas Stoller, già dietro le quinte di “The
Carmichael Show”, e Francesca Delbanco, la serie è un mix tra
“Friends” e “How I Met Your Mother” - tra l'altro la Smulders
faceva proprio parte del cast di “HIMYM”, interpretava Robin, e
quindi per lei è un ritorno alla serialità comica – senza nemmeno
un briciolo della simpatia e della forza narrativa e comunicativa di
questi due.
Perché “Friends from College” oltre ad essere banale
sotto ogni punto di vista ha anche la capacità di farti ritenere
tutti i protagonisti uno più irritante dell'altro, lontanissimi
dalla possibilità di immedesimarsi in sei/otto personaggi che vivono
perennemente in un passato che noi non conosciamo, apparentemente
amici tra loro, ma che in realtà non ci si spiega come possano
ancora trascorrere cene e serate divertenti assieme visto che tra di
loro è un continuo fluire di cose non dette e segreti mica poi tanto
nascosti. Otto gli episodi per una comedy che ci conferma quanto la
Netflix stia collezionando ultimamente non pochi errori.
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