“Ho dedicato l'intera vita a diffondere il vangelo della marijuana... pianta miracolosa che ha il potere di guarire gli ammalati, calmare i tormentati e accompagnarci nell'era in cui non si è solo teste di cazzo”
Chuck
Lorre, lo stesso ideatore di “Dharma and Greg”, “Due Uomini e
Mezzo”, “The Big Bang Theory”, “Mike and Molly” e “Mom”,
approda per la prima volta su Netflix, producendo questa nuova serie
televisiva, “Disjointed”, che tratta un argomento decisamente
molto spinoso per la CBS - tv generalista dove solitamente Lorre
lavora - quindi lo showrunner ha ben deciso di trovare un nuovo lido
per questa sua nuova fatica lavorativa che parla prevalentemente di
marijuana, fumo, canne, in tutte le variabili possibili. La serie
ruota intorno alla figura di Ruth Whitefeather Feldman, interpretata
dalla splendida Kathy Bates, che negli ultimi anni abbiamo amato in
vesti diverse nelle varie stagioni di “American Horror Story”.
La
Bates è il fulcro portante di tutta la serie in questione, ma
insieme a lei, nel suo negozio, c'è “uno staff altamente
qualificato”, come lo definisce lei stessa, composto da: lo
stralunato e perennemente strafatto Pete (Dougie Baldwin), Jenny
(Elizabeth Ho) “la fumante asiatica”, la precisina Olivia
(Elizabeth Alderfer) e Travis (Aaron Moten), figlio di Ruth, che ha
conseguito un master in gestione d'impresa, che la madre definisce
come il periodo oscuro del figlio, perché per Ruth tutto quello che
per la gente è un bene ed è “normalità” per lei è solo una
fase della vita buia ed insensata, perché senza cannabis non si può
vivere. Da “Le cure alternative di Ruth” - “perché se si
tratta di Cannabis non c'è nessun altra alternativa”, come dice lo
slogan del negozio – la gente arriva e chiede quello che cerca, si
entra passando dai controlli di Carter (Tone Bell), che chiede la
ricetta medica al cliente per poter entrare e fare acquisti in
negozio.
La prima stagione composta da 20 episodi che verranno divisi
in una prima e seconda parte distribuiti nel giro di pochi mesi, ha
uno stile ben definito, si vede la chiara mano di Lorre dietro le
quinte, che è rimasto uno dei pochi che ancora mette le risate di
sottofondo, che crea location ben definite, tre o quattro al massimo,
sulle quali ruota tutta l'intera serie, la caratterizzazione dei
personaggi che sembra sempre la stessa: Ruth ricorda molto la Bonnie
di “Mom”, Pete è un po' l'Howard di “Big Bang” e Jenny
invece sembra Victoria di “Mike and Molly”.
Alla fine
“Disjointed”
è una serie carina, alla fine non troppo divertente, ma con un
argomento pungente, attuale e nuovo, anche se già “Weeds” da
anni ormai era riuscita a sdoganare il settore, ma Lorre ovviamente,
come nel suo tipico modo di essere, ce lo mostra sotto l'aspetto
ironico, aggiungendo qui e là stavolta la visione della mente dei
personaggi in chiave cartone animato un po' come succedeva alla Lolle
del telefilm omonimo di circa un decennio fa. A parte l'argomento
trattato e alla bravura della Bates, insomma, niente di nuovo
all'orizzonte.
Personaggi
e doppiatori:
Ruth
Whitefeather (Rita Savagnone)
Olivia
(Benedetta Degli Innocenti)
Carter
(Nanni Baldini)
Jenny
(Ilaria Latini)
Pete
(Daniele Raffaeli)
Commenti
Posta un commento