White Gold (BBC Two/Netflix)



“Pensa, ho finalmente trovato un lavoro in cui la presunzione è un merito”

“Sapete che ci rende diversi dai plebei di questa città? Semplicemente questo: noi non accettiamo un no come risposta. Ogni volta che bussiamo ad una porta e un pezzo di merda dice che non vuole nuove finestre, noi vendiamo a quello stronzo più finestre di quanti buchi ha nei suoi fottuti muri!”


Siamo nel 1983. Un trio di venditori di finestre in PVC – che all'epoca veniva chiamato “oro bianco”, da qui il titolo della serie – si diverte a violare parecchie regole di vendita pur di arrivare all'unico obiettivo: il fatturato, il denaro. Questo è “White Gold”, serie inglese della BBC Two, nata lo scorso 27 maggio che qui in Italia è approdata grazie alla Netflix pochi giorni fa. Già rinnovata per una seconda stagione la serie è sicuramente molto maschile: parolacce, fumo, sesso, gesti volgari e situazioni vergognose fanno di “White Gold” una serie politicamente scorretta, cruda e spudorata. 


Damon Beesley, crea qualcosa di decisamente fuori dall'ordinario che segue le logiche ormai ben collaudate di Walter White, che ha dato vita a quel tipo d'uomo che si ricrea una nuova vita dal nulla spingendosi a fare cose che mai avrebbe immaginato di fare, così come tutti i suoi successori. E ora è la volta di Vincent Swan, interpretato da Ed Westwick, famoso per il ruolo di Chuck Bass in “Gossip Girl”, venditore di punta della “Cachet Windows”, con il suo fascino, la camminata da sbruffone, nel suo vestito sempre impeccabile e la faccia da schiaffi riesce a mietere vittime in tutti i campi, soprattutto tra i clienti della piccola azienda che divide con Brian Fitzpatrick (James Buckley), viscido e sgradevole nella vita tanto quanto dolce e meticoloso nel ruolo di venditore, e con Martin Lavender (Joe Thomas), onesto ed educato, fin troppo gentile nel suo lavoro, tanto da essere il peggiore venditore tra i tre, praticamente l'esatto opposto di Brian, tanto che i due battibeccano in continuazione. 


A completare il cast ci sono: Tony Walsh (Nigel Lindsay), proprietario del “Cachet Windows”, Sam Swan (Linzey Cocker), moglie di Vincent, con il quale ha due figli, ed infine Carol (Lauren O'Rourke), segretaria della ditta. I primi sei episodi che compongono la prima stagione scorrono via abbastanza velocemente, anche se non si può di certo dire che la serie abbia una narrazione veloce, anzi, tutt'altro, però sei episodi sono giusti per non far annoiare e per decidere di continuarne la visione. Westwick alias Swan è sicuramente il protagonista indiscusso, tanto che spesso, come in un finto documentario, si rivolge direttamente alla camera per spiegarci i suoi pensieri, i suoi gesti, le cose che apprezza e quelle che invece odia. 


La serie alla fine risulta un simulacro maschilista e cinico, forse l'esasperazione e l'eccesso del nostro presente. Nonostante la serie sia ben costruita e forte soprattutto sotto l'aspetto attoriale e dei dialoghi, si nota sin dal primo episodio che manca qualcosa in termini di empatia, ma anche di sprint... e questo a lungo andare potrebbe creare dei problemi di noia.

Personaggi e doppiatori:

Vincent Swan (Simone D'Andrea)
Brian Fitzpatrick (Nanni Baldini)
Martin Lavender (Simone Crisari)
Tony Walsh (Antonio Palumbo)
Sam Swan (Domitilla D'Amico)

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