“Se davvero è morto, spero che negli
ultimi istanti abbia sofferto”
Se “Riverdale” non fosse stato
ordinato e prodotto dalla The CW, forse questa recensione sarebbe
stata diversa, perché “Riverdale” è tratta da un fumetto della
Archie Comics decisamente più cupo, giallo e drammatico, rispetto
alla serie in questione, trasformata in un banalissimo drama
adolescenziale, talmente poco originale da sembrare una serie di
vent'anni fa, anche perché nel cast c'è Luke Perry (“Beverly
Hills 90210”), che ormai diventato abbastanza maturo per diventare
padre seriale, qui interpreta appunto papà Fred del protagonista,
Archie Andrews (K.J. Apa), il più ambito dell'istituto in previsione
dell'inizio del nuovo anno scolastico, anche perché ha dalla sua il
fascino del talento musicale. La serie si apre con la scomparsa di
Jason Blossom, la cui sorella gemella, Cheryl (Madelaine Petsch), era
insieme a lui nel momento della scomparsa, ma le sue lacrime non
sembrano del tutto sincere.
E mentre c'è chi si augurava la morte
del giovane, una professoressa fa sesso in auto con il suo alunno,
mentre si profila all'orizzonte lo stereotipo dell'amico gay e
pettegolo ed il più classico triangolo amoroso, tra Archie, Betty
(Lili Reinhart), da sempre innamorata del ragazzo, e Veronica (Camila
Mendes) la giovane e seducente newyorkese appena trasferitasi in quel
buco sperduto di mondo. Cast pieno di personaggi qui e là inutili e
stereotipi a parte, raccontare la trama di Riverdale è
semplicissima. Ruota tutto intorno a queste situazioni sentimentali e
alla famosa scomparsa, ed il tutto è misteriosamente, ma poi mica
tanto, legato alla figura di Archie che ha udito un colpo d'arma da
fuoco il giorno della scomparsa del suddetto Jason.
A confermare il
fatto, riemerge il colpo di Jason dal lago della città - in maniera
tetra e spettrale, come nel più classico film thriller trito e
ritrito - con un evidente ferita d'arma da fuoco in fronte che non
lascia scampo a dubbi. Molta gente odiava Jason, ma chi
effettivamente ha messo fine alla sua vita? Nel frattempo Archie non
solo dovrà vedersela con il triangolo che non aveva considerato, ma
pure con la relazione fugace con l'insegnante suddetta, Geraldine
Grundy (Sarah Habel), ed in più il padre non vede di buon occhio il
fatto che il figlio si occupi di musica e preferirebbe vederlo già
inserito nell'azienda di famiglia. Altro personaggio importante per
la trama è l'amico del protagonista, tale Jughead Jones (Cole
Sprouse), misterioso e furbo.
La serie continua in una noia pressoché
mortale, nonostante alla fine sarebbe bastato distaccarsi per una
volta dai drammi adolescenziali e creare una serie basata più sul
thriller e sul mistero della famosa scomparsa, ma la The CW proprio
non ce la fa a farne una corretta dall'inizio alla fine, deve sempre
inserire melassa anche in trame che alla base potrebbero essere
interessanti, distruggendo con costanza e dedizione tutto ciò che
tocca. Dietro le quinte il solito Greg Berlanti - stavolta in
compagnia di Roberto Aguirre Sacasa - famoso per aver rovinato già
personaggi del mondo comics leggendari come Flash, Arrow e Supergirl.
La serie è stata già rinnovata per una seconda stagione da 22
episodi, appena partita negli States, mentre in realtà si fa fatica
a non abbandonare la serie già fin dal Pilot.
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