The Place di Paolo Genovese


Dall'appartamento di "Perfetti Sconosciuti" al tavolino di un ristò bar, Paolo Genovese riduce lo spazio entro il quale si muovono i personaggi in questo "The Place", tratto dalla serie tv americana "The Booth at the End" e fondato sulla domanda "Cosa saresti disposto a fare per realizzare i tuoi sogni, fino a dove ti spingeresti?". "Attento a quello che desideri, potrebbe avverarsi", risponderebbe Oscar Wilde. 
Più che piccolo diavolo tentatore il Valerio Mastandrea di The Place al quale la gente si rivolge (chi per guarire il figlio malato, chi per ritrovare la fede, chi per riacquistare la vista, ecc.) è un indagatore dell'animo umano "attento ai dettagli" che dispensa prove da superare pari al desiderio richiesto, rimarcando il fatto che esiste sempre il libero arbitrio. Intrigante e affascinante la sua ricerca sui meccanismi del cervello e del cuore umano, l'intrecciarsi delle storie dei personaggi in un meccanismo fallace come è l'uomo. 
Genovese sceglie di non far vedere le azioni, "le prove da superare" affidando il tutto al racconto verbale, tutto ciò se da un lato dona rigore e coesione alla pellicola, dall'altro inevitabilmente l'appesantisce. Il film trova comunque il suo ritmo grazie ai tanti personaggi che si succedono al tavolo di Mastandrea giorno dopo giorno, ritmo che si spezza puntualmente a fine giornata quando fa capolino la proprietaria del locale, interpretata da Sabrina Ferilli, che ad ogni chiusura indaga a sua volta l'animo del nostro. Già dal nome, Angela, si intuisce facilmente che la Ferilli è una sorta di doppio di Mastandrea e questo eccesso didascalico condurrà il film a un finale decisamente scontato. 
The Place alla resa dei conti è un film rigoroso, concettuale, non facile per più di un verso, ma che regala diversi spunti d'interesse, purtroppo nei suoi pregi si riscontrano gli stessi difetti, basta aggiungere"sin troppo" . Forse bastava aggiungere qualche sequenza propriamente cinematografica "fuori dal locale" e rendere meno banale il personaggio della Ferilli, forse bastava a rendere il tutto meno rigoroso, meno concettuale. Gli altri interpreti sono: Marco GialliniAlba Rohrwacher, Vittoria Puccini, Rocco Papaleo, Silvio Muccino, Silvia D'Amico, Vinicio Marchioni, Alessandro Borghi, Giulia Lazzarini.


Vi lasciamo con le migliori frasi del film:

"- Sei felice?
 - Ma che domande fai?
 - Non si vede
 - Non è carino è come chiedere l'età o anche peggio"

"In discoteca ho conosciuto un ragazzo, mi ha dato una pasticca gratis... troppo carino!"

"- Perchè chiedi queste cose orrende?
 - Perchè c'è chi è disposto a farle"

"- Lei crede in Dio?
 - Io credo nei dettagli"

"- Tu la vorresti una ragazza non vedente se riacquistassi la vista?
 - Non hai pietà
 - Neanche voi"

"- Sei un mostro!
 - Diciamo che do da mangiare ai mostri"

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