"C'è che cosa è giusto e cosa è sbagliato e poi ci siete voi"
"Assassinio sull'Orient Express"nella versione di Kenneth Branagh tratto dal celebre giallo di Agatha Christie e già portato sul grande schermo da Sidney Lumet, si avvale di una grande squadra attoriale: Penélope Cruz, Willem Dafoe, Judi Dench, Johnny Depp... che "sembra assistere" alla performance "teatrale" istrionica e decisamente sopra le righe dell'Hercule Poirot interpretato dallo stesso Branagh. Se nella prima parte della pellicola il tutto funziona a meraviglia e non mancano sequenze di humor raffinato ma anche molto divertente, con il protagonista che da ampio sfoggio della sua eccellenza nell'indagare l'animo umano "e le sue crepe", nella seconda parte quando Poirot incomincia ad avere dei dubbi, trova evidenti difficoltà, il film perde il suo tocco leggero senza però riuscire bene a rendere le inquietudini del protagonista. Peccato, perché in tal modo anche "il senso profondo della storia" perde inevitabilmente "valore" così come le riflessioni che ne conseguono. Se il ritmo filmico è si intenso ma mai serrato, totalmente appassionante, va dato a Branagh comunque il merito di aver ben restituito "il sapore di un'epoca" quella degli anni '30, l'importanza sociale dell'orientamento Express (il film "visivamente" poi grazie anche a una suggestiva fotografia risulta sicuramente affascinante) e di ben sapere dove posizionare la mdp, riuscendo ottimamente a sfruttare gli spazi angusti del treno facendo risaltare i dettagli.
"Riesco a vedere il mondo come dovrebbe essere e quando c'è un'imperfezione risalta come il naso sopra la faccia"
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