The Good Doctor (ABC)



“Lui ha una memoria praticamente perfetta, grande intelligenza spaziale e vede le cose e analizza le situazioni in modi assolutamente eccezionali... modi che noi non possiamo nemmeno avvicinarci a comprendere”

Shaun è un giovanissimo e talentuoso specializzando in chirurgia che ha sempre vissuto in un piccolo paesino di provincia nel Wyoming, dove, tra l'altro, ha subito bullismo e violenze quando era ancora un adolescente dai suoi stessi coetanei. Vive da solo, con un gatto e con una forma particolare di autismo: la Sindrome del Savant, conosciuta in Italia con il nome di “idiota sapiente”. La sindrome infatti porta chi ne soffre ad avere diversi ritardi cognitivi su quasi tutti i settori della vita tranne che in uno, un'abilità particolare, nel quale l'individuo eccelle su tutto il resto. Nel caso specifico del protagonista di “The Good Doctor” - nuova serie della ABC – la capacità è quella legata alla medicina e alla chirurgia. 


A dare il volto a Shaun Murphy l'incredibile Freddie Highmore, già perfetto nei panni di Norman Bates in “Bates Motel”, e qui l'attore testimonia le sue eccellenti capacità attoriali in questo medical che ricorda a tratti “Dottor House”, non per niente dietro le quinte, ideatore dello show in questione, c'è David Shore, sceneggiatore di 16 episodi proprio del telefilm con Hugh Laurie. Ma tornando alla trama: Shaun, deciderà di lasciare quei ricordi tristi legati al suo passato, prendere per la prima volta un aereo e trasferirsi a San Jose, diventando in breve tempo uno dei chirurghi più prestigiosi del St. Bonaventure Hospital e dell'intero Paese. La diversità è al centro di questa serie che sembra un medical come gli altri, invece è molto di più, ci fa capire come non si venga accettati quando si è “diversi”: “Quanto tempo è passato da quando non volevamo assumere uomini di colore? Quanto tempo fa non volevamo assumere donne in questo ospedale?” ed è esattamente questo il punto, mentre il conglio ospedaliero si trova riunito prima dell'arrivo del nuovo chirurgo, fortemente voluto dal direttore Aaron Glassman (Richard Schiff), che conosce il ragazzo fin da quand'era adolescente, mentre Marcus Andrews (Hill Harper) fa di tutto per ostacolare e si impunta contro la decisione di avere un ragazzo affetto da autismo nel suo staff. 


Uno contro l'altro, senza mandarsele a dire insomma, mentre Shaun nel frattempo tenta in tutti i modi di salvare la vita di un ragazzo. Nel cast anche il primario di chirurgia Neil Melendez (Nicholas Gonzalez), gli altri due specializzandi Claire (Antonia Thomas) e Jared (Chuku Modu), ed infine la fidanzata di Neil, Jessica Preston (Beau Garrett), la cui famiglia da generazioni dirige l'ospedale. Mettersi in contatto col mondo esterno, con i suoi capi e farsi ascoltare, sarà un'impresa ardua per Shaun, che si dimostrerà capace, nonostante la sua incapacità totale a gestire le emozioni e le persone, di farsi rispettare, di farsi ascoltare, di farsi comprendere, malgrado la sua ostinazione a non guardare quasi mai nessuno dritto negli occhi, a nascondersi tra lo sguardo basso e un ciuffo che si arruffa con la mano dopo essersi pettinato per bene, dietro quel minuscolo coltellino regalatogli dal fratello pochi giorni prima di morire. 


“The Good Doctor” è una serie di pancia e nonostante sia alla fine il classico procedural - quando abbiamo letto la trama mesi fa agli up-front di maggio, tutti abbiamo alzato gli occhi al cielo e abbiamo detto: “Ancora? Un altro medical?” - però Shaun Murphy, grazie alla splendida interpretazione di Highmore, ci fa entrare in un contesto poco conosciuto, emozionandoci, nonostante “The Good Doctor” non ci dica nulla di nuovo in quanto a trama, ma il protagonista invece si: è nuovo, è forte, è incredibilmente imponente, nonostante una stazza minuta e impacciata, è un protagonista che vale un intero show.

“Se assumiamo Shaun renderemo questo ospedale migliore. Se assumiamo Shaun saremo delle persone migliori!”

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