Kevin (Probably) Saves the World (ABC)


“Le persone pensano di sapere come funzioni il mondo, ma in realtà non sappiamo nulla. Ci chiediamo se siamo soli nell'universo o se c'è qualcosa là fuori. E' la domanda sbagliata! Non abbiamo bisogno di sapere cosa ci sia là fuori, vogliamo sapere cosa ci facciamo qua e se quello che facciamo conta veramente”

In 24 ore il mondo è stato colpito da 35 meteoriti, uno di questi cade proprio vicino alla casa di uno degli uomini più sfigati al mondo: nell'ultimo anno ha perso il lavoro, è stato mollato dalla fidanzata ed è tornato a vivere con la sorella, ma a quanto pare il destino ha riservato per lui una nuova occasione. Questo è l'incipit della nuova divertente serie della ABC “Kevin (Probably) Saves the World”, dove il Kevin in questione è interpretato da una vecchia conoscenza telefilmica: Jason Ritter, già visto in “Joan of Arcadia”, Parenthood” e “Another Period”. 


Kevin è il classico ragazzo simpatico con il quale non puoi non trovare un'empatia immediata, è uno di quelli che nella vita non ha mai fatto un'opera di carità, un classico ex “cattivo ragazz”, uno di quelli che al college si portavano a letto le fanciulle e l'indomani non le chiamano, quelli dall'ubriacatura facile e dalle bugie sempre in bocca, ma ha anche un passato difficile da digerire, tanto che poco prima di tornare a casa della frigida sorella gemella Amy (Joanna Garcia), ha anche tentato il suicidio. Ma, come dicevamo, qualcuno ha in serbo per lui un nuova vita. Il giorno della caduta dei meteoriti, uno di questi cade proprio vicino casa della sorella ed il ragazzo decide di avvicinarsi al luogo dell'impatto in compagnia di Reese (Chloe East), sua nipote, figlia di Amy. Ma quando l'uomo tocca il meteorite viene catapultato e salta in aria per un bel po' di metri ritrovandosi poi inspiegabilmente di nuovo in auto davanti casa della sorella, senza ricordarsi nulla di quegli ultimi minuti. 


Di certo quel tocco ha generato in Kevin un “potere”, una “capacità”: l'uomo è una delle 36 “anime virtuose”. In ogni generazione infatti, ci sono 36 uomini o donne che vengono prescelti per “salvare” il mondo, ma Kevin sembra l'unico rimasto. Questo gli viene raccontato da Yvette (Kimberly Hebert Gregory), la messaggera di Dio, che soltanto lui riesce a vedere, e che ha incaricato Kevin di salvare il mondo e ritrovare le altre 35 anime disperse. La serie unisce una sana dose di comicità, perché il protagonista è così goffo e incapace da generare risate continue, ad un mistero di fondo gradevole, una commedia che incontra il fantasy, studiata bene, nonostante alla fine stiamo pur sempre parlando di un procedurale, perché in ogni episodio l'uomo sarà costretto ad aiutare qualcuno per avere una visione che lo porterà ad unire i tasselli e scoprire dove si trova una delle altre anime scomparse. Grazie a questa nuova capacità, l'uomo riuscirà a vedere le cose sotto una forma diversa, più limpida, dalle gocce di pioggia, al cielo stellato, tutto gli apparirà in maniera più chiara e bella. Ma di contro si troverà costretto a mentire ai suoi affetti, perché la regola è che nessuno dovrà mai sapere che lui è uno dei 36 “prescelti”. Nel cast ci sono anche: Kristin (India de Beaufort), ex di Kevin con la quale ritorna la fiamma della passione; Nathan (J. August Richard), poliziotto, amico del protagonista, segretamente, ma mica poi tanto, innamorato di Amy; ed infine Tyler (Dustin Ybarra), un barman compagnone, pieno di bontà e parecchio ingenuo. 


“Kevin (Probably) Saves the World” è una serie molto carina, simpatica, che pur non volendo essere a tutti gli effetti una comedy, fa ridere molto di più di molte sitcom in circolanzione, ma ha anche una dose notevole di drama, perché congiunge in essere una serie di dinamiche dolorose e situazioni commoventi, dalla disoccupazione al cancro, passando per la morte e la vita, il destino, la religione, argomenti seri che però vengono affrontati col sorriso. Alla fine della fiera quindi, si, certamente ci troviamo di fronte ad un procedurale fantasy sulla falsa riga di “Ghost Whisperer”, ma qui non ci si prende per niente sul serio e per fortuna nessuno porta le anime verso la luce. Nella costruzione degli episodi però, la serie in questione ricorda un po' “Psych” ed il protagonista ha la stessa carica di simpatia e carisma di Shawn Spencer. Ci sono sicuramente errori tecnici, nella narrazione troppo schematica, in alcune scene parecchio prevedibili, ma senza andare a cercare troppo il pelo nell'uovo, questa nuova serie della ABC, ideata da Michele Fazekas e Tara Butters, è uno di quei telefilm molto piacevoli da seguire, senza troppi fronzoli e orpelli, ma fa ciò per cui è stata creata, strappa un sorriso facendo anche riflettere.

“In ogni generazione, fin dall'alba dei tempi, ci sono state 36 anime virtuose al mondo. Loro proteggono il genere umano, semplicemente esistendo. Ora ne è rimasta una sola. Tu, Kevin... tu sei l'ultimo rimasto dei virtuosi”

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