Diana Tejera racconta "Mi fingo distratta" il nuovo album in uscita il 13 aprile



Esce venerdì 13 aprile “Mi fingo distratta” (Filibusta Records - distr. Goodfellas/Believe Digital), il nuovo disco di inediti di Diana Tejera.

La presentazione ufficiale è prevista per sabato 14 aprile all’Auditorium Parco della Musica di Roma, Teatro Studio Borgna. (Inizio ore 21.00 - ingresso 15 euro) Seguirà un tour internazionale.

“Mi fingo distratta” arriva dopo sei dischi - di cui uno scritto con la poetessa Patrizia Cavalli, vincitrice del premio Feltrinelli 2017 - una partecipazione al Festival di Sanremo nel 2002 – categoria “Giovani” con i Plastico - e importanti collaborazioni come autrice con artisti come Tiziano Ferro, Chiara Civello e Ana Carolina.

Si tratta di un trattato semi-serio sull’amore e i suoi accidenti: come in una piccola enciclopedia sentimentale, Diana Tejera analizza, gioca, rimpiange, rilancia e prende in giro l’amore.
 “Mi fingo distratta” è lo stato mentale di chi suppone un amore naturale e duraturo senza finzione alcuna, consapevole che per preservarlo dall’usura del tempo necessiti di un’attenta distrazione.
Un disco introspettivo ma in costante dialogo con ciò che è esterno al proprio sé: il mondo interiore con le sue complessità da una parte, dall’altra l’osservazione leggera ma mai distaccata dell’esistenza, dei suoi imprevisti, delle relazioni che giorno per giorno vanno costruite e alimentate.

TOUR DI PRESENTAZIONE

14 aprile Roma - Auditorium Parco della Musica

21 aprile Latina - Cucù cucina e cultura

30 Aprile New York - Shrine

1 Maggio New York - Silvana

2 Maggio Binghamton - live at Radio WHRW FM Binghamton

4 Maggio Binghamton - University Downtown Center

25 Maggio Molfetta (BA) - Eremo club

26 Maggio Taranto - Caffè letterario


DIANA TEJERA PARLA DEL DISCO “MI FINGO DISTRATTA”

“Questo disco è nato alla fine di un percorso disegnato negli ultimi tre anni in cui avvenimenti di rara gioia e disperazione hanno costellato la mia realtà. Ho scoperto, attraversando il dolore come un ponte immaginario, con una katana fedele compagna a proteggere i miei passi, che l’amore può assumere delle sembianze inimmaginabili quando si offre senza aspettarsi nulla e sembra quasi vitale donarlo.

Ho scritto e registrato questo album con la leggerezza necessaria a non farlo diventare un’ossessione, nonostante ne abbia curato ogni minimo dettaglio, ma un’espressione naturale dei miei sentimenti, se anche contrastanti, sempre tesi ad una visione ironica e ottimista della vita, con la disincantata certezza che gli inciampi sono sempre dietro l’angolo.

Ci sono stati due incontri fondamentali in questo disco. Il primo è stato quello con Sara De Simone, amica e letterata, con la quale in modo quasi involontario abbiamo iniziato a collaborare alla scrittura di alcuni brani, aprendo le porte a nuove immagini e direzioni; l’altro è stato quello con l’amico e produttore Roberto Romano. Avevo iniziato la produzione del disco da sola con entusiasmo, ma, complice un periodo di cambiamenti radicali, ho corso il rischio di arenarmi. Sentivo l'esigenza di contaminare il mio suono e lì ho trovato la grande sensibilità di Roberto a riannodare con il suo ascolto i fili di un discorso interrotto, apportando nuove sonorità di cui i brani avevano bisogno”.



TRACKLIST


1. Resto sola

2. Parentesi di delirio

3. Dritto negli occhi

4. Attraversatemi

5. Abito

6. Necessità

7. Quando tornano i colori

8. Che giornata

9. Piuttosto che restare con te

10. L’intervallo

11. Segreto professionale

12. Mi fingo distratta



CREDITI DEL DISCO

Testi e musiche di Diana Tejera

Tranne “Resto Sola”, “Parentesi di delirio”, “Attraversatemi”, “Necessità”, “Che giornata”, “Piuttosto che restare con te” e “L’intervallo” di Diana Tejera e Sara De Simone

E “Quando tornano i colori” di Diana Tejera – Antonio Calò – Luca Chiaravalli

Prodotto da Roberto Messner Romano e Diana Tejera

Arrangiato da Diana Tejera, Roberto Messner Romano e Simone De Filippis


Voce, chitarre, piano e cori: Diana Tejera

Basso: Pietro Casadei tranne in “Resto sola”, “Dritto negli occhi” e “Segreto professionale” Roberto Messner Romano e in “Attraversatemi”, “Che giornata”, “L’intervallo” e “Necessità” Tam Scacciati

Batteria: Fabio Rondanini tranne in “Resto sola”, “Abito” e “Segreto professionale”:Fabrizio Fratepietro

Chitarra elettrica: Fernando Pantini

Tromba e flicorno: Ersilia Prosperi

Synth, elettronica: Simone De Filippis

Archi: Cristiano Serino, Valentina del Re, Daniel Miskyv, Rebecca Rotondi

Fiati: Ersilia Prosperi, Giorgia Capovivo, Errico De Fabritiis, Milena Angelè



Archi scritti da Cristiano Serino tranne “parentesi di delirio” scritti da Roberto Messner Romano e orchestrati da Giacomo Serino e “Abito” scritti da Giacomo Serino

Fiati scritti da Ersilia Prosperi



Pre-prodotto al Groovy studio da Diana Tejera

Registrato tra il Groovy Studio e il Messner Studio di Roma da Diana Tejera e Roberto Messner Romano

Ritmiche registrate allo Studio Nero

Missato da Daniele “il mafio” Tortora al Terminal 2

Masterizzato da Fabrizio De Carolis al Reference



Foto: Giuseppe Moccia

Progetto grafico: Arianna Tondo


DIANA TEJERA PARLA DEL DISCO “MI FINGO DISTRATTA”,

TRACCIA PER TRACCIA

“Resto sola”

Lungi dal sentire la perdita dell’altro come un’amputazione, la solitudine dopo la fine di una storia diventa un invito alla riscoperta di se stessi. Esistono innumerevoli possibilità che ogni fine contiene in sé, senza essere consolatorio il brano dissacra tanta retorica sul patimento amoroso.

“Parentesi di delirio”

Un vero e proprio pastiche musicale, in cui si rivendica l’importanza del nonsense nella vita di tutti noi, in particolare quando abbiamo a che fare con l’amore.

“Dritto negli occhi”

Un dialogo intimo con un “tu” amato e temuto perché capace di svestire di ogni strategia e armatura.

“Attraversatemi”

Un brano visionario e immaginifico in cui ancora una volta vibrano le note della solitudine amorosa: una solitudine che non si ripiega su se stessa, ma cerca il mondo e con esso si mischia in una danza catartica e sensuale.

“Abito”

La nostalgia di un sentimento mai sopito affiora nelle azioni quotidiane ed è stemperata nello spartito esistenziale dalla tromba giocosa che fa da contrappunto ironico agli archi più classici che mimano l’ispirazione dello slancio amoroso.

“Necessità”

L’allegria e la trepidazione per un nuovo incontro che toglie il fiato…e il sonno.


“Quando tornano i colori”

Uno sguardo perso chissà dove separa chi è prigioniero di silenzi e tenebre dal mondo circostante. La speranza di chi osserva è nel ritorno di un sorriso, di una parola reale e di un mondo di colori, perché solo in quell’arcobaleno ci si può ritrovare e riconoscere in un legame profondo e innato.

“Che giornata”

Puro incanto per l’amore voluto e scelto, che si nutre di piccole cose e dà nuova linfa ai giorni trascorsi insieme.


“Piuttosto che restare con te”

Tra oggetti condivisi e quotidianità si trovano le ragioni per tornare a se stessi più interi che mai.


“L’intervallo”

Pause e silenzi nutrono l’amore nonostante la paura che una tregua possa arrestare la sua dinamica.


“Segreto professionale”

Un gioco, l’impossibilità di rivelare un segreto, una dedica ad un padre amato.


“Mi fingo distratta”

Tre versi icastici svelano la strategia che fa della finta distrazione un mezzo per raggiungere lo scopo ultimo dell’esistenza: amare ed essere amati.

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