“Ci sono molte cose che non capirete.
Queste cose di cui stiamo parlando, queste cose che abbiamo
affrontato... non sono ancora accadute!”
La nuova serie della ABC, “The
Crossing”, partita lo scorso 2 aprile negli States e dal 27 aprile
in Italia sulla piattaforma di streaming Amazon Video, era una di
quelle serie televisive che attendavamo maggiormente dagli upfront di
maggio 2017. Ci troviamo nell'ambito fantasy/thriller che però
mette in scena qualcosa di incredibilmente attuale, perché l'incipit
racconta di un gruppo di sopravvissuti che arrivano dal mare verso le
coste americane per cercare rifugio, molti di loro però muoiono
durante il tragitto. Ma non finisce qui. Questi sopravvissuti, sono
in realtà dei rifugiati in fuga da una guerra che sta distruggendo
il mondo nel 2198. Il futuro del nostro pianeta sembra essere in
qualche modo legato alla vita di queste persone, alcuni di loro, tra
l'altro, sembrano possedere dei poteri sovrannaturali. Il cast è
molto numeroso: Nestor Rosario (Rick Gomez), agente di polizia e Jude
Ellis (Steve Zahn), sergente della cittadina dove questi sconosciuti
verranno spinti dalla corrente.
Ma ovviamente anche lo Stato comincia
ad occuparsi della cosa e ben presto arriva anche l'agente Emma Ren
(Sandrine Holt), colei che dirigerà direttamente del caso, cercando
di scovare la verità dietro le parole di questo gruppo di persone in
arrivo dal mare. Sono in centinaia, emersi dall'acqua attraverso una
piattaforma, una specie di macchina del tempo che li ha fatti
arrivare sulla Terra 180 anni prima, risorgendo dal mare. Tra i
sopravvissuti conosceremo meglio: Reece (Natalie Martinez), Marshall
(Tommy Bastow), Paul (Rob Campbell) e Caleb (Marcuis W. Harris). La
serie, che emerge da un'idea assolutamente interessante ed originale,
prende strada facendo un percorso purtroppo già conosciuto, già
visto in molte altre serie tv, come: “Resurrection” o “Believe”,
la location invece ricorda molto “Haven”. Insomma un bel
potpourrì di roba presa un po' qua un po' là. E purtroppo la ABC
spreca ancora una volta una grossa opportunità: un'incipit che
gestito da una rete via cavo o on demand avrebbe potuto dare ben
altri risultati, mirando a ben altre aspettative e qualità.
La trama
di base non basta e l'abbiamo riscontrato ampiamente in molte altre
occasioni e “The Crossing” è decisamente uno spreco produttivo
di misure enormi, un potenziale assolutamente sciupato sotto ogni
punto di vista, persino l'aspetto tecnico, in particolare quello
dedicato agli effetti speciali risulta mediocre, per non parlare
della scelta di mettere come protagonista un Steve Zahn che è
decisamente un attore pessimo, non che il resto del cast sia
eccellente, a parte Martinez e Gomez, ma Steve Zahn in qualità di
attore protagonista fa scendere notevolmente l'aspetto qualitativo di
una serie, che, va aggiunto, racconta tutto troppo precocemente: il
Pilot svela troppo e questo ovviamente non spinge il telespettatore a
soffermarsi più di tanto a chiedersi: “Chissà come andrà a
finire”, visto che la prevedibilità è sempre dietro l'angolo. E
la serie, va da se, viene abbandonata nel giro di poco. Peccato.
“E' normale non fidarsi di loro
considerando da dove arriviamo... ma questo è un luogo diverso, è
un'epoca diversa da quella che conosciamo... questa è l'America di
un tempo, della lunga pace... qui tutti hanno dei diritti, non
importa da dove arrivino!”
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