“Qualcuno si nasconde dietro al
trucco... qualcun'altro dietro un sorriso. E' la stessa cosa!”
Sembrano i Power Rangers mixati con i
drammi alla “Gossip Girls”, questa la presentazione spiccola di
questi sei adolescenti con problemi che sembrano molto più grandi di
loro nella nuova serie Marvel, la prima della Hulu, tratta dai
fumetti omonimi noti come “Runaways”. A dare vita alla
trasposizione televisiva è Josh Schwartz, già dietro le quinte di
“Gossip Girl”, per l'appunto, ma anche di “The O.C.”, di
“Hart of Dixie” e di “Chuck”, tra gli altri. Il Marvel
Universe si allarga sempre più e dopo le svariate serie televisive e
film cinematografici da milioni di dollari, ecco la prima serie
adolescenziale tratta dai fumetti. Il cast è praticamente infinito,
ci sono talmente tanti personaggi che si fa fatica a seguire tutto e
siamo ben lontani dall'idea di imitare Capitan America & Friends
propinataci nella presentazione di “Runaways”.
La serie della
Hulu, partita lo scorso 21 novembre sul canale in streaming e già
rinnovata per una seconda stagione che andrà in onda il prossimo
autunno, porta in scena la storia di questi sei adolescenti che
scoprono che i propri genitori si sono alleati per formare
un'organizzazione criminale chiamata “Orgoglio”, all'apparenza un
innocuo ente benefico che nasconde in realtà una vera e propria
setta che si occupa perfino di sacrifici umani. Ebbene si. Le cose si
fanno serie. I “Power Ranger” (senza tutine colorate) in
questione sono: Alex (Rhenzy Feliz), nerd esperto di hackeraggio che
vorrebbe riunire i suoi amici che dopo la morte di una delle
componenti del gruppo, si sono allontanati apparentemente per sempre;
Nico (Lyrica Okano), sorella della ragazza morta, dall'aspetto gotico
e perennemente incazzata col mondo; Karolina (Virginia Gardner),
ragazza appartenente ad una setta religiosa e che viene sfruttata
dalla madre per richiamare all'interno dell'organizzazione ragazzi
più giovani; Gertrude (Ariela Barer), attivista sociale innamorata
di Chase (Gregg Sulkin), giocatore di lacrosse, che spezza cuori a
destra e manca; ed infine Molly (Allegra Acosta), il membro più
giovane dei Runaways, sempre allegra e ottimista, sorella adottiva di
Gertrude ed anche la prima che scopre i suoi poteri. Eh si, perché
ovviamente sempre di poteri si parla, di capacità sovrumane, perché
altrimenti nel mondo Marvel non puoi entrarci senza facoltà
“particolari”.
A tutti loro, come dicevamo, vanno aggiunti i
genitori, che fanno parte della “Orgoglio”: i genitori di Alex,
Catherine (Angel Parker) e Geoffrey (Randy Sands); Tina (Brittany
Ishibashi) e Robert (James Yaegashi), madre e padre di Nico; Dale
(Kevin Weisman) e Stacey (Brigid Brannagh), genitori di Gertrude e
Molly; Leslie (Annie Wersching) e Frank (Kip Pardue), genitori di
Karolina; ed infine padre e madre di Chase: Victor – interpretato
dalla nostra vechia conoscenza telefilmica James Marsters,
indimenticato Spike di “Buffy” - e Janet (Ever Carradine). Dopo
questa sfilza interminabile di personaggi, possiamo sicuramente dire
che siano ben pochi quelli che effettivamente danno una adeguata
interpretazione al ruolo assegnatogli, la maggior parte sono
monoespressivi e fondamentalmente incapaci, ma la serie fa quel che
deve fare, cioè rivolgersi ad un pubblico adolescenziale che magari
si trova ad approcciarsi per la prima volta al mondo nerd dei
supereroi.
Ribellione giovanile, personaggi in cui qualsiasi
quindicenne si può rispecchiare, perché mettono in scena sei
sfaccettature degli stereotipi di oggi: bisogno d'affetto, contrasti
con i genitori, primi ormoni impazziti, sono tutti ingredienti tipici
da family drama e su questo Josh Schwartz è maestro, ma “Marvel's
Runaways” è quello che è: una serie di adolescenti per
adolescenti, sicuramente tra le più decenti nel suo ambito, perché
il conflitto tra bene e male, in questa lotta generazionale, è
certamente una novità, i personaggi sono ben caratterizzati e la
serie risulta adeguatamente efficace sotto il profilo della trama, ma
ci sono delle lacune, oltre a quelle attoriali già dette ed alla
narrazione a tratti lenta, emerge fin da subito come sia più
l'aspetto drama a quello fantasy ad emergere ed è proprio lì il
problema, perché è proprio lì che la serie crolla in quella poco
originalità che fa sembrare i family drama adolescenziali tutti
della stessa pasta.
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