“Lui non ci troverà mai qui... siamo
a casa del diavolo!”
“Il giorno di San Valentino del 1900,
quattro ragazze svanirono nel corso di un picnic a Hanging Rock.
Quegli eventi nefasti ebbero inizio quando una misteriosa vedova
acquistò una villa a circa 50 km da Melbourne, nella boscaglia, il
così detto “bush” australiano”. Inizia così “Picnic at
Hanging Rock”, miniserie televisiva su Showcase e Sky Atlantic tratta dal romanzo omonimo del
1967 di Joan Lindsay e rivisitata per la tv da Michael Rymer, Larysa
Kondracki e Amanda Brotchie. Ormai siamo nell'epoca dei rifacimenti e
dei reboot e ce ne dobbiamo fare una ragione, nessuno sembra più
avere idee originali su cui poggiare delle valide serie tv e quindi
si continua a scavare nel passato in cerca di qualcosa che possa
andare ancora bene nel presente. Nel 1975 “Picnic at Hanging Rock”
diventò già un film per il cinema, con la regia di Peter Weir. Ci
troviamo in Australia, a pochi chilometri da Melbourne, nell'immenso
parco del Hanging Rock: lì, tre studentesse del collegio Appleyard e
una loro insegnante, durante una gita dell'Appleyard College,
scompaiono misteriosamente il 14 febbraio del 1900.
La sparizione di
queste ragazze in realtà non si limita a diventare un mistero fine a
se stesso, la serie infatti non si limita a cercare la soluzione e la
causa del male, ma ci mostra come questo avvenimento avverso abbia
conseguenze anche sulle altre ragazze del collegio e sulla direttrice
stessa, Mrs. Hester Appleyard - interpretata dalla bravissima Natalie
Dormer - che nasconde innumerevoli segreti, a cominciare dal modo in
cui essa stessa è arrivata nella tenuta dove ora ha deciso di far
nascere un college. La Dormer è una fuoriclasse nel mostrare una
figura ambigua e misteriosa con il suo sguardo gelido e cattivo. Si è
scelto anche di rendere le ragazze protagoniste più “moderne”,
meno fredde, di mostrarle più “colorate”, mentre sono circondate
da un ambientazione cupa e nebbiosa. Le ragazze che scompaiono sono:
Miranda (Lily Sullivan), Irma (Samara Weaving) e Marion (Madaleine
Madden), insieme all'insegnante di matematica, Greta McCraw (Anna
McGahan). A “salvarsi” da questa presunta sparizione è invece
Edith (Ruby Rees), che unitasi alle ragazze per la spedizione, riesce
a tornare correndo e urlando terrorizzata.
Preferiamo non proseguire
oltre nel racconto, perché il thriller va visto senza troppi
spoiler, perché gli accadimenti e la “soluzione” del caso non è
così evidente e intuitiva. Ma non vi aspettate un finale in cui
viene spiegato tutto, perché il libro è privo del capitolo
conclusivo e così sarà anche la serie, che quindi lascia ampio
spazio alla fantasia del telespettatore. Tutto sommato però la
serie, specialmente nei primi episodi, risulta un po' lenta,
prolissa, che si cala troppo nel particolare, nella minuzia e
nonostante una trama controversa e disperata non si riesce ad essere
totalmente coinvolti dallo show. La serie è senza infamia e senza
lode, ma è intrigante al punto giusto, senza esagerare, di certo
adatta a tutti gli amanti del thriller psicologico, con quel pizzico
di horror, che amano scervellarsi per trovare una soluzione, che in
realtà non avranno, o almeno non del tutto.
Personaggi e doppiatori:
Hester Appleyard (Roberta Greganti)
Miranda Reid (Elena Perino)
Irma Leopold (Margherita De Risi)
Marion Quade (Giulia Franceschetti)
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