"Targhe Tenco" le inevitabili polemiche sull'esclusione di Mauro Ermanno Giovanardi


Una vicenda che ha del surreale è quella dell'esclusione di Mauro Ermanno Giovanardi dai vincitori della Targa Tenco. Lo diciamo sin da subito: "Bisogna necessariamente tornare a votare" non ci sono altre soluzioni e confidiamo che la direzione del Club Tenco prenda provvedimenti in tal senso, ammettendo (non c'è niente di male) di aver fatto un errore. Ma andiamo con ordine:

Come potete vedere dalla foto, tra i migliori dischi in assoluto, compare "La mia generazione" di Mauro Ermanno Giovanardi, un album splendido dove Giovanardi  rilegge gli anni d'oro del rock italiano coi suoi stessi protagonisti. Il problema sta nel fatto che l'album doveva essere inserito nella categoria "Interprete di canzoni" trattandosi di cover, come molti giornalisti avevano sottolineato alla direzione del Club Tenco.  Direzione del Club Tenco che risponde così:

ERRATA CORRIGE - FINALISTI TARGHE TENCO 2018
Roma, 20 giugno 2018 - In merito al Cs precedente “Targhe Tenco 2018: svelati i finalisti”, siamo costretti a fare una rettifica nella categoria “Disco Assoluto” in cui non è stato erroneamente eliminato l’album di Mauro Ermanno Giovanardi “La mia generazione”. 
Infatti, in merito al regolamento delle Targhe Tenco riportiamo fedelmente: 
Le Targhe da votare sono divise in 6 sezioni: 1) per il migliore album in assoluto; 2) per il migliore album che sia prevalentemente in dialetto o lingua minoritaria parlata in Italia; 3) per il migliore esordiente come cantautore su album a lunga durata (dunque anche se è stato preceduto da ep o simili); 4) per il migliore album pubblicato da un interprete che nel disco canti in prevalenza canzoni non proprie; 5) per la miglior canzone singola (in qualunque lingua o dialetto, purché scritta da artisti italiani); 6) per il migliore album a progetto, realizzato con l’intervento di più artisti.
Le sezioni 1-2-3 appena menzionate sono riservate espressamente a “cantautori”: la prevalenza delle canzoni deve essere firmata almeno in parte da chi le interpreta, sia esso cantante singolo o gruppo.
Si specifica che il disco di Giovanardi è un disco di cover e non di canzoni proprie dell'artista, tranne "Nera signora" dei La Crus e che dunque non può rientrare nella sezione 1 (Disco Assoluto). 
La Commissione delle Targhe Tenco 2018 si scusa per l’errore di non aver eliminato il disco in prima battuta e intende precisare che l'album di Giovanardi non sarà sostituito da nessun altro disco perché nella sezione 1 (Disco Assoluto) tre album sono arrivati a pari merito: vi erano 7 finalisti, che ora, dunque, passeranno ad essere 6 e di cui riportiamo di seguito la classifica ufficiale in ordine alfabetico.
DISCO IN ASSOLUTO: Filippo Andreani (Il secondo tempo); Alessio Bonomo (La musica non esiste); Ermal Meta (Non abbiamo armi); Mirkoeilcane (Secondo me); Motta (Vivere o morire); The Zen Circus (Il fuoco in una stanza). 
La Commissione intende anche sottolineare che Mauro Ermanno Giovanardi con il disco “La mia generazione” nella sezione "Miglior Interprete" - la giusta categoria in cui avrebbe dovuto concorrere l'album di Giovanardi - non ha ottenuto sufficienti voti e dunque non può essere incluso nella cinquina dei finalisti della sezione "Miglior interprete”. 
Ci scusiamo per l'inconveniente. 
Inevitabile a questo punto lo sconcerto e il rammarico di Giovanardi:
È con vero rammarico che mi accingo a scrivere questa lettera aperta perché al Club Tenco sono legato per davvero, da quando Amilcare dopo la prima targa vinta nel 95' con i La Crus come migliore opera prima, mi/ci fece i complimenti per la versione di Angela, dicendomi che Luigi l'avrebbe apprezzata molto. Per il coraggio. O era l'anno prima quando fummo invitati come gruppo scoperto dal Tenco senza un disco fuori. Non ricordo, sono passati quasi 25 anni. Da lì ne ho vinte altre tre, l'ultima nel 2015 come Miglior Disco dell'anno con Il Mio Stile. Nel mezzo tante partecipazioni e inviti, che come ben si sa, se sei un solista e ti porti una band, spesso il gettone non serve nemmeno per pagare tutti e ci vai in perdita. Ma ci vai per l'atmosfera, per gli amici che incontri, perché è probabilmente il premio più prestigioso che esiste in Italia, anche se dal punto di vista di vendita dei dischi non sposta più nulla da anni. Ma se ti invitano al Tenco ci vai. Perché è come andare una volta l'anno a salutare i cugini, gli zii, i nonni e gli amici cari con cui sei cresciuto. Per cui della quinta targa avrei potuto farne anche a meno. Non ne ho bisogno, perché non ho nulla da dimostrare. Chi conosce il mio percorso artistico sa quanto e come ho lavorato da sempre sulla forma canzone. E ci sta pure (anche se è molto grave) che sia venuto fuori il pasticcio di chi doveva controllare se i dischi erano stati collocati nelle sezioni giuste. Da quello che so è sempre successo, ma c'era qualcuno che controllava ed indicava sia agli artisti che ai giurati gli errori. Errare è umano. Ma la cosa che mi ha prima mortificato e poi umiliato come artista e amico del Tenco, è stata l'errata corrige pubblicata ieri pomeriggio. Non ci potevo credere. Mi è sembrata una vigliaccata. Di chi sbaglia e non ha il coraggio di ammetterlo e per metterci una pezza, si comporta in modo molto sgradevole. Oltre al danno la beffa. O come si dice al sud, cornuto e mazziato. E allora no. Io non ci sto. Cosi mi danneggia ancora di più perché sembra che il mio disco sia finito per sbaglio nel comunicato quando invece si doveva specificare che è stato votato nella sezione sbagliata oltretutto prendendo i voti necessari per entrare nella cinquina.
Quindi poi vengo liquidato così?
Con un comunicato in cui si cita freddamente il regolamento e l'unica cosa che si dice del mio disco è che non l'ho scritto io?
Come ho scritto sopra non mi
serviva la quinta targa, per campare 
meglio e pagare l'affitto, ma un
trattamento adeguato è un po' di
rispetto si
Di cuore,
Mauro Ermanno Giovanardi

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