“Non so perché tu stia sorridendo...
io sono serissimo. Ti darò un milione di dollari in contanti per un
cazzo di fuoricampo... che c'è? Non sto facendo lo stronzo! Voglio
incentivarlo. E' divertente! E' un gioco!”
In molti l'hanno definita la “Dynasty”
della HBO e non siamo molto lontani dalla realtà. “Succession”,
nata lo scorso 3 giugno, segue le vicende di una famiglia ricca da
fare schifo, i Roy, che controllano uno dei più imponenti
conglomerati di media ed intrattenimento al mondo, la Waystar RoyCo.,
i cui componenti sono: Logan (Brian Cox), che ha fondato
l'organizzazione, la moglie – la terza moglie per l'esattezza –
Marcia (Hiam Abbass) ed i quattro figli dell'uomo: Connor (Alan
Ruck), il primogenito avuto dal primo matrimonio, Kendall (Jeremy
Strong), secondo figlio avuto in seconde nozze, dal quale sono nati
anche Siobhan (Sarah Snook) e Roman (Kieran Culkin). A loro si
aggiunge la seconda ex moglie di Logan, Rava (Natalie Gold). Intorno
alla famiglia poi, si aggirano molte altre figure, tra i quali
dobbiamo ricordare: Tom (Matthew Macfadyen), fidanzato di Siobban,
Frank Vernon (Peter Friedman) nei panni del COO della Waystar RoyCo.
e amico di lunga data di Logan ed infine Lawrence Yee (Rob Yang),
fondatore del sito web Vaulter, che viene acquisito dalla Waystar. La
serie quindi ruota intorno a questa famigliola tutt'altro che felice,
per continuare quel filone ormai logoro nel quale: “i soldi non
fanno la felicità”. Qui in particolare seguiamo le vicende
personali, le vite dei quattro giovani che cercano di capire cosa
riserverà il loro futuro in vista di un ipotetico passaggio di
potere.
Insomma tutto vecchio all'orizzonte. La serie è piena di
parolacce, inserite anche dove non servono, in più non sembra
assolutamente una serie della HBO, che non ci deludeva così tanto da
molti anni. Prendiamo la classica dinastia di persone ricchissime che
però hanno tanti di quei problemi da coprire perfino tutti i loro
averi, gli affari, le relazioni, i tradimenti, gli intrighi, i
segreti mica poi tanto nascosti, insomma gli ingredienti sul
calderone sono sempre gli stessi e non ci resta che dire: “Che
noia!”. Creata e scritta da Jesse Armstrong, la serie non fa che
mettere in luce un protagonista che come sempre non vuole invecchiare
che mette uno contro l'altro i propri figli, nonostante un successore
degno ci sia, infatti Kendall è l'unico ad occuparsi direttamente e
con voglia dell'azienda, mentre gli altri sostanzialmente se ne
fregano, ma Logan non la pensa così e non fa altro che gettare gran
parte del lavoro del figlio nel fango, mentre lui ad ogni rifiuto e
bacchettata del padre si chiude in bagno urla e spacca tutto. Il cast
è ottimo, la regia decisamente meno, la trama è quella che è:
un'ennesima rivisitazione di un argomento già preso in tutte le
salse in passato, nel bene e nel male, da praticamente tutti i
network statunitensi. La serie da qualche giorno è stata rinnovata
per una seconda stagione, mentre in Italia è ancora inedita.
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