“Senti Joey, è solo che mi sono
sempre occupata io di queste cose negli anni e non è che non ti
voglia ascoltare, è solo che ho più esperienza di te nel prendere
le decisioni in casa... semplicemente non voglio che tu commetta
errori!”
Joey (Joseph Simmons) e Justine
(Justine Simmons) Washington, sono marito e moglie di una bizzarra
famiglia americana, tipica da sitcom ed in questo caso la sitcom ha
il titolo di “All About the Washingtons” ed è l'ennesima comedy
ordinata dalla Netflix. La lista sta diventando infinita di serie
televisive prodotte da Netflix, nonostante ultimamente notizie certe
dicono che il budget dell'azienda non sembra andare a gonfie vele, il
network continua a ordinare serie tv, spesso inutili, come in questo
caso. “All About the Washingtons” non ha assolutamente nulla di
originale, sembra vedere una sitcom di trent'anni fa, dove il padre
decide di abbandonare la sua carriera da famoso rapper e tornare in
famiglia mentre la moglie che si è dedicata alla casa per
trent'anni, adesso cercherà di crearsi una sua carriera. Fine.
Non
sarà facile però per l'uomo fare da “mammo” di quattro
adolescenti: Veronica (Kiana Ledè), primogenita studentessa
universitaria, Wesley (Nathan Anderson), secondogenito che desidera
seguire le orme del padre, Skyler (Leah Rose Randall), la terza
figlia, studentessa e piccolo genietto, ed infine Daevon (Maceo
Smedley), figlio minore. La serie inizia e finisce tutta qui, tra le
classicissime e ripetitive tragi-comiche avventure della famiglia
Washington, sulla quale ruota tutto e sulla quale tutto si ferma. Una
casa lussuosa, una famiglia numerosa, un cambiamento radicale,
problemi adolescenziali, problemi di gestione familiare, insomma un
calderone di tutte cose già viste e riviste per anni ed anni in
comedy come: “Willy il principe di Bel-Air”, passando per “I
Robinson”, “Il mio amico Arnold”, o traslocando più ai nostri
giorni: “The Goldbergs” o “One Day at a Time”, sempre tra
l'altro prodotta dalla stessa Netflix che quindi riesce anche ad
auto-copiarsi.
Resta un mistero scoprire il motivo per il quale la
Netflix si ostini a rimanere così prolifica e sfornare serie su
serie – solo ad agosto è prevista la messa in onda di sette nuove
serie tv – e così facendo diminuire notevolmente la qualità:
cresce la quantità, ma diminuisce la qualità, si salvano pochissime
serie, le solite, che puntualmente troviamo candidate ai premi più
importanti e di contro ce ne sono a decine che sono scopiazzature,
serie tv prive di idee, fondamentalmente inutili e dimenticabili, ma
tant'è che questo sembrerebbe il filo seguito dal network on demand
e ce ne faremo sicuramente una ragione.
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