Castle Rock (Hulu)



“Quello che continuo a chiedermi è... tutti gli odori che annusiamo e le canzoni e le foto... le perdiamo tutte? Voglio dire... ovunque si vada dopo la cassetta viene cancellata? E, se è così, allora non sei più davvero tu, no?”

E' il 1991, fuori ci sono meno 35 gradi ed un uomo, Alan Pangborn – interpretato nella versione giovane da Jeffrey Pierce ed in quella da adulto da Scott Glenn – cerca qualcosa sepolata sotto la neve. Da giorni un bambino è scomparso ed ormai tutti ne stanno cercando il corpo senza vita: nessuno crede possa essere ancora vivo in quelle temperature ed in quelle condizioni. Parte da qui “Castle Rock” l'attesissima serie tv della Hulu, ideata da Sam Shaw, con la produzione esecutiva del grande J.J. Abrams, la cui trama intreccia i vari personaggi dei romanzi di Stephen King. Con queste premesse non poteva che essere una delle serie televisive più attese del 2018. Raccontare di “Castle Rock” non è affatto semplice, perché oltre ad avere un cast corale, ha anche una trama fittissima fin dai primi minuti del Pilot. La serie prende il nome da una cittadina fittizia del Maine dove si svolgono gli avvenimenti di questa prima stagione composta da dieci episodi. Dai primi anni '90 la serie poi si sposta ai giorni nostri, Martha Lacy, interpretata dalla bravissima Frances Conroy, è una donna ormai anziana che non ci vede più e che viene accudita dal marito Dale, interpretato dall'altrettanto eccellente attore Terry O'Quinn, quest'ultimo però decide di togliersi la vita poco prima del pensionamento e tutti si chiedono il motivo di tale gesto visto che aveva appena ricevuto una liquidazione a 6 cifre. 


L'uomo lavorava da trent'anni in un penitenziario e tra gli agenti che erano al suo servizio ce n'è uno in particolare che si chiede il motivo del suicidio del suo ex datore di lavoro, Dennis Zalewski, interpretato dalla nostra vecchia conoscenza telefilmica Noel Fisher, già presente in “Shameless”, è un ragazzo sveglio e capace e nonostante la sua età sembra più furbo di molti altri suoi colleghi. A sostituire Dale arriverà T. Porter (Ann Cusack), una donna che cercherà di sfruttare una vecchia ala della prigione tenuta chiusa per trent'anni a causa di un incendio, per avere più detenuti e quindi più introiti. Quando però Dennis si recherà sul luogo per verificare i danni insieme al collega Boyd (Chris Coy), capirà che qualcosa non va. Lì ci vive qualcuno. Questo qualcuno non ha un nome per questo verrà definito come “il ragazzo”, che sembra visibilmente sconvolto e non dice una parola e guarda in faccia tutti con quei suoi occhioni grandi ed inquietanti. Ironia della sorte “il ragazzo” in questione è lo stesso che al cinema nel reboot di “IT” era dietro la maschera del clown, stiamo parlando di Bill Skarsgard, altra nostra vecchia conoscenza, già protagonista di “Hemlock Grove”. Ma chi ha intrappolato il ragazzo dentro un'ala della prigione in disuso, chiuso dentro una cisterna al buio totale? 


Questo è soltanto uno dei misteri che riempiono gli episodi di “Castle Rock”, che, pur non essendo un romanzo diretto del grande maestro King, sembra proprio essere stato estrapolato dalla sua mente, tanto è palese la somiglianza con i racconti del re del terrore. Il ragazzo però, dirà di essere Henry Matthew Deaver, il suddetto bambino scomparso durante i giorni di freddo polare. Ma non può essere perché Henry Matthew Deaver (Noel Fisher) è stato ritrovato anni prima ed ora è un valido e rinomato avvocato, con un passato pregno di segreti che vorrebbe cancellare e, visto che da allora tutti lo incolpano della morte del padre, uscito di casa per cercare di ritrovare il figlio in mezzo alla neve, lui ha pensato bene di lasciare parecchi chilometri tra se stesso e la cittadina del Maine, ma ora è costretto a tornare. La serie ha continui sbalzi temporali ed anche se alcuni avvenimenti sembrano staccati gli uni dagli altri, come sempre accade nel mondo kinghsiano, tutto poi congiunge in un unico filo conduttore. Finora sono stati mandati in onda soltanto cinque episodi della serie, ma già gli intrecci si moltiplicano e complicano sempre di più. Chi è davvero “il ragazzo”? Dale centra qualcosa con la sua reclusione? Cosa nasconde il vero Deaver? Tanti sono gli aneddoti lasciati scoperti, tante le ferite non cicatrizzate e come nei più classici romanzi di King la trama è assolutamente inebriata di adrenalina, la narrazione è veloce ed efficace ed il tutto incredibilmente piacevole. 


E' un mix calibrato che i fan dei romanzi di King conoscono molto bene – ci sono moltissimi rifacimenti ai testi del maestro: il cane di “Cujo”, il serial killer de “La zona morta”, lo sceriffo di “Cose preziose”, il carcere è lo Shawshank, lo stesso de “Le ali della libertà”, ma poi si toccano anche “Shining”, “IT” e “Il miglio verde” - ma è comunque praticamente impossibile abbandonare “Castle Rock” anche se non sei King dipendente, perché la voglia di scoprire dove si arriverà è forte e la serie - nata come serie evento, che quindi non dovrebbe avere una seconda stagione – è una delle cose migliori viste nel settore horror/thriller degli ultimi anni, grazie anche all'apporto di un cast praticamente perfetto dove riconosciamo anche: Melanie Lynskey (“Togetherness”) nei panni di Molly Strand, personaggio cruciale e molto importante all'interno della trama, Jane Levy (“Suburgatory”) in quelli di Jackie Torrance ed infine Sissy Spacek, attrice candidata al premio Oscar nel 1977 proprio per aver interpretato Carrie White nel film tratto dal romanzo di King “Carrie”, mentre qui interpreta Ruth Deaver. “Castle Rock” è promossa a pieni voti ed è una serie che vi consigliamo assolutamente di vedere.

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