“Tanto ormai non conta più... perché
ci moriremo tutti e due in quest'auto. Domattina ci troveranno
entrambi che fissiamo quella luce guasta del semaforo, morti di
stenti!”
Creata da Andy Breckman - lo stesso
dietro l'idea della serie “Detective Monk” che è andata in onda
con successo dal 2002 al 2009 per otto stagioni - “The Good Cop”,
è il nuovo poliziesco, con un tocco di comedy, ordinato e prodotto
dall'instancabile Netflix. Basata sull'omonima serie televisiva
israeliana e partita sul network lo scorso 21 settembre, la serie è
uno dei più classici police procedural che mette a confronto un
padre ed un figlio che non potrebbero essere più diversi tra di
loro. Tony Caruso Sr., interpretato da Tony Danza, è un ex ufficiale
della polizia di New York caduto in disgrazia al quale è stata messa
alle calcagna un agente di custodia, Cara Vasquez (Monica Barbaro),
che cerca di far rigare dritto l'uomo costringendolo a non bere e
vivere con il figlio, dopo essere stato messo in libertà vigilata
per diversi crimini commessi. Il figlio è Tony Caruso Jr.,
interpretato da Josh Groban (conosciuto più come cantante che come
attore), che ha seguito le orme del padre ed ora è un investigatore
con Burl Loomis (Isiah Whitlock) come partner. Il padre è uno che
non ha mai seguito le regole, che se n'è sempre fregato di tutto e
di tutti, che ha sempre fatto di testa sua, il figlio è invece un
uomo ligio al dovere, chiamato in ufficio “il cherichetto”,
ordinato, curato, che segue le regole alla perfezione, ma il padre
cerca in tutti i modi di stravolgergli la vita.
La serie non è
recitata egregiamente, ed il doppiaggio italiano stavolta non aiuta
affatto, qui e là ci sono numerosi cali tensivi e la trama è spesso
prevedibile e banale. La serie sembra stata creata un trentennio fa,
ci sono tutte le caratteristiche che facevano capo a quei polizieschi
degli anni '80 che non si prendevano mai troppo sul serio, molto
autoironiche, ma stiamo comunque parlando di trent'anni fa e questo
non pone di certo a favore di “The Good Cop”. In generale ci
troviamo di fronte ad una serie sicuramente ben fatta nell'aspetto
tecnico, la fotografia, la location, la colonna sonora e i dialoghi
sono ben costruiti, insomma il contorno non è niente male, ma
nell'aspetto più pratico legato all'originalità, al cast, alla
storia, alla sceneggiatura, ci sono parecchie pecche e lacune. E la
Netflix continua a toppare.
Personaggi e doppiatori:
Tony Caruso Sr. (Pasquale Anselmo)
Tony Caruso Jr. (Massimo Triggiani)
Cara Vasquez (Elena Perino)
Burl Loomis (Stefano Mondini)
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