“Fai spesso questo? Rapisci gli
innocenti dalla strada e poi li interroghi?”
“Tu sei il primo in realtà... come
vado?”
Finalmente, dopo mesi di attesa, arriva
in tutte le piattaforme Amazon una delle serie più attese dell'anno,
così come definita da molti, stiamo parlando di “Tom Clancy's:
Jack Ryan”. Creata da Carlton Cuse – sceneggiatore, tra gli
altri, anche di “Bates Motel” - e da Graham Roland, la serie,
com'è presumibile dedurre dal titolo stesso, è basata sul
personaggio di Jack Ryan, presente nella saga dei romanzi di Tom
Clancy, composta da 19 romanzi. Uno di questi è raccolto negli 8
episodi della prima stagione di “Tom Clancy's: Jack Ryan”. Ma non
è la prima volta che questo personaggio ha la sua trasposizione
“fisica”: nel 1990 fu la prima volta e toccò ad Alec Baldwin
interpretarlo, poi fu la volta di due film con Harrison Ford nel 1992
e nel 1994, poi ancora Ben Affleck nel 2002, ed infine nel 2014
quando uscì al cinema “Jack Ryan: l'iniziazione”, che non ebbe
il successo sperato, con il volto di Chris Pine.
La serie partita lo
scorso 31 agosto, racconta la storia di un analista della CIA, Jack
Ryan per l'appunto - interpretato stavolta da John Krasinski, già
protagonista in Tv di “The Office” – che si trova a dover fare
i conti con sospetti trasferimenti bancari nello Yemen, che lo
portano ad allontanarsi dalla sicurezza lavorativa e trovarsi
invischiato in traffici loschi, in giochi al massacro molto più
grandi di lui che coinvolgono i rapporti tra Europa e Medio Oriente,
mentre una figura terroristica si prepara per attaccare gli Stati
Uniti e tutti i suoi alleati. Ma nessuno crede alle sue intuizioni e
quindi si troverà da solo, almeno all'inizio. La serie è di
carattere spionaggio, un thriller corale e pieno zeppo di personaggi:
tra quelli fissi e quelli ricorrenti si contano quasi 50 personaggi.
Nel frattempo la serie è stata rinnovata per una seconda stagione
ancor prima della messa in onda della prima, questo perché il lavoro
pubblicitario e le aspettative createsi hanno fatto intuire ad Amazon
che potessero avere un cavallo vincente per le mani. E così è effettivamente. La serie segue canoni standard - spesso torna in
ballo il nome di Bin Laden, per far intuire che si attinge
attivamente nel reale - tra mistero, flash-back del protagonista,
incubi e inseguimenti. Tutto nella norma. Ed anche la serie in se è
effettivamente nella norma, nulla fa presagire, nonostante un ottimo
cast ed una trama dalla narrazione abbastanza rapida, che ci si trovi
di fronte alla serie del secolo, ne tantomeno dell'anno, così come
volevano farci credere. Quando ci si ritrova a dire: “meglio i
libri” significa che le trasposizioni non hanno dato tutto ciò che
promettevano.
I romanzi sono più concreti, forti e d'impatto e
all'epoca del primo lancio ci trovavamo nel 1984, anni in cui quei
racconti risultavano decisamente più originali di oggi, in un mondo
invaso ormai da serie che hanno marciato sull'argomento più e più
volte, come “Homeland” o “Tyrant”. Lo scarso successo dei
film era forse dovuto alla discontinuità degli avvenimenti, quindi
una serie potrebbe garantire maggiore forza da questo punto di vista
e raccontare l'evoluzione del personaggio in maniera più omogenea.
E' bello che si cerchi di far riaffiorare l'aspetto drammatico del
personaggio ed interessante l'aver voluto non strafare sotto
l'aspetto dell'azione, nonostante un budget molto elevato di
produzione. Infine dobbiamo ricordare altri elementi del cast: Cathy
Muller (Abbie Cornish), figlia dell'ex capo di Ryan quando
quest'ultimo lavorava per Wall Street, James Greer (Wendell Pierce),
attuale capo di Jack nella CIA e poi c'è il collega e amico Tarek
Kassar (Mena Massoud). Insomma ci troviamo di fronte ad una serie
sicuramente ben fatta, ma adatta quasi esclusivamente agli amanti
dello spionaggio e delle lotte interne nelle terre desolate del Medio
Oriente.
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