“Mi
sento fortunatissima di essere la madre di due giovani donne così
speciali. Speciali in modi così diversi. Ricordatevelo sempre,
insieme siete più forti... le vostre differenze sono i vostri punti
di forza e niente è più forte della vostra sorellanza”
Altro
reboot, altra corsa. La serie inizia con la frase: “Questa non è
una caccia alle streghe”, no, è un martirio. La The
CW si è voluta superare e dopo una serie di disastrose
rivisitazioni, tra cui “Dynasty”, “The Carrie Diaries”,
“90210” e “Melrose Place”, mentre già prevediamo il disastro
che avverrà quando sempre lo stesso network riporterà in scena
“Roswell”, dicevamo, nonostante ciò, ecco che sforna “Charmed”, in italiano “Streghe”, il Cult che
tra il 1998 ed il 2006, per otto stagioni, ha catalizzato
l'attenzione di milioni e milioni di telespettatori in tutto il
mondo, oggi si rinnova, con la medesima storia, o quasi, in questa
nuova serie del canale adolescenziale per eccellenza. “Tremate,
tremate, le streghe sono tornate” diceva uno slogan femminista
degli anni '70, ma qui diventa purtroppo realtà, sono tornate e
dobbiamo farcene una ragione nonostante la prima cosa che salta
subito all'occhio sia l'incapacità attoriale, ci sono certe scene
che nemmeno negli oratori di paese alle sagre della salsiccia e la
prevedibilità, sapere già più o meno cosa succede, è senza alcun
dubbio un altro punto fortemente a sfavore.
La serie stavolta è
ideata da Jessica
O'Toole, Amy Rardin e Jennie Snyder Urman e segue anche in questo
caso le vite di tre sorelle: Macy
(Madeleine
Mantock),
Mel (Melonie
Diaz)
e Maggie (Sarah
Jeffery)
che, dopo la prematura scomparsa della loro madre, Marisol (Valerie
Cruz) scoprono di essere le streghe più potenti mai conosciute e che
insieme creano il famoso “Potere del Trio” che “coincide col
mio”, come dimenticare il famoso motto delle sorelle Halliwell? Qui
però cambia il cognome... Mel e Meggie si chiamano Vera, invece Macy
ha un altro cognome Vaughn. Ognuna di loro ha una capacità diversa –
Macy ha il potere della telecinesi, Mel riesce a fermare il tempo e
Maggie ha il potere di leggere la mente – che scopriranno loro
malgrado qualche mese dopo la scomparsa della madre. Ci troviamo
nella fittizia Hilltown, dove Maggie, Mel e Marisol vivono assieme
fino a quando quest'ultima viene uccisa da una forza demoniaca. Tutto
si sposta poi in avanti di tre mesi, quando le due sorelle scoprono
di avere una sorellastra, Macy, che, guarda il caso, si è trasferita
da poco in città. Non solo, poco dopo scopriranno anche di avere
dalla loro un angelo bianco, Harry (Rupert Evans) che le protegge, le
guida e le unisce. I cambiamenti rispetto alla serie madre, a parte
location e cognome delle protagoniste, stanno nel rendere una delle
sorelle lesbica, così per dare un tocco ancora più stereotipato, la
sorella più grande ha il potere della telepatia e non della
premonizione così come in passato, le attrici hanno chiaramente
delle etnie più ispaniche rispetto alle precedenti e i nomi delle
tre cominciano per M e non per P. Fine. The End. Il dado è tratto.
Questo è tutto quello che sono riusciti ad inventarsi di innovativo
O'Toole, Rardin e Urman – sorprende tra l'altro che la Urman sia la
showrunner di “Jane the Virgin”, serie molto simpatica ed
intelligente, e che adesso si è ridotta a portare in scena questo
scempio – tre menti per sfornare un disastro, già annunciato
daltronde con largo anticipo.
Ovviamente nel cast ci sono anche il
Detective, stavolta donna, Niko Hamada (Ellen Tamaki), e la sua
relazione con Mel, ed infine Galvin Burdette (Ser'Darius Blain),
genetista molecolare che fa amicizia con Macy poso dopo il suo arrivo
in città. 18 sono gli episodi previsti per questa prima stagione,
per quel che ci riguarda ne bastarebbe uno per capire tutto. Tra
l'altro si vocifera che all'inizio, l'idea dell'incipit della serie,
doveva essere tutt'altro e i creatori avevano elaborato una sorta di
prequel rispetto alla serie originale, ambientata negli anni '70. E
noi ci chiediamo perché non si sia proseguito con tale idea,
decisamente più interessante, piuttosto che andare a riportare in
scena, praticamente tale e quale, una serie di cui il ricordo è
ancora chiaro ed indelebile. Detto questo siamo comunque certi che la
serie si ritaglierà una propria fetta di pubblico tra i giovanissimi
che magari non erano ancora nati nel 1998, quindi siamo certi che la
serie proseguirà per qualche anno, per quel che ci riguarda ci basta
così e vogliamo mantenere il ricordo intatto del Cult originario con
Shannen Doherty, Holly Marie Combs e Alyssa Milano che ci ha tenuto
compagnia per 178 episodi.
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