“Pensavo di aver capito tutto, ma ad
un certo punto è successa una cosa che ha cambiato la mia vita per
sempre”
Miles Finer è un conduttore
radiofonico abbastanza squattrinato e semi-sconosciuto che porta
avanti un programma nel quale proclama che: “Dio non esiste e va
bene così”. Ci troviamo a New York, quasi 9 milioni di abitanti,
una multietnicità incredibile, una varietà di razze, religioni,
credi e modi di pensare infinita ed è da qui che parte “God
Friended Me” la nuova dramedy della CBS che strizza l'occhio allo spirituale, un po' come l'anno scorso ha fatto, senza successo, “Kevin
Probabily Saved the World”. Ecco, paragonando le due serie, Kevin
era un personaggio migliore e la trama in se della serie era
decisamente più interessante di “God Friended Me”, ma, carte in
tavola, questa sembrerebbe una delle novità stagionali più attese
del network statunitense, ma a noi non ci ha convinto per niente.
Protagonista è Brandon Michael Hall, che come abbiamo già suddetto
qui interpreta Miles Finer che esplora le questione di fede,
esistenza e scienza con chiave umoristica nel proprio programma
radiofonico, dove non nasconde la propria convinzione nell'essere
ateo e dove spesso invita persone che la pensano in maniera
completamente diversa dalla sua.
Un giorno però la vita di Miles
viene stravolta, come nel più classico serial che si rispetti:
l'uomo infatti riceve su Facebook la richiesta d'amicizia di Dio.
“Dio ti ha inviato una richiesta d'amicizia: conferma o cancella”,
dopo aver premuto più volte su “cancella”, ma visti i continui e
ripetuti inviti, l'uomo decide infine di accettare. Dapprima
ovviamente crede ad uno scherzo (e chi non lo farebbe), in seguito
però dovrà ricredersi e diventerà a tutti gli effetti un
messaggero di Dio, in grado di cambiare le vite e stravolgere i
destini delle persone intorno a lui, tra i quali Cara Bloom (Violett
Beane), scrittrice di una rivista online, che dovrà fare i conti con
le nuove capacità del protagonista. Attraverso il social Dio
suggerisce a Miles degli amici al quale richiedere l'amicizia e da lì
si crea una connessione con l'individuo.
Nel cast ci sono anche la
sorella di Miles, Ali (Javicia Leslie), l'amico e collega Rakesh
(Suraj Sharma) e il padre del protagonista con cui non parla da molto
tempo, che fa il Reverendo, Arthur (Joe Morton), e che quindi ha
ripudiato il figlio dopo che quest'ultimo ha cominciato a mettersi
contro Dio. Ideata da Steven Liliel e Bryan Wynbrandt, la serie
viaggia senza grandi guizzi e senza troppi intoppi, con una
narrazione tipica da procedural, che a lungo andare potrebbe portare
alla noia, perché fondamentalmente, a parte l'idea iniziale,
abbastanza interessante ed originale – di certo non si vede tutti i
giorni una serie con un protagonista che riceve una richiesta
d'amicizia su Facebook da parte di Dio – per il resto “God
Friended Me” comincia ad assestarsi sul “solito”, sul
“classico”, su strade già conosciute, e pur aggrappandosi
all'idea originale, la serie perde smalto episodio dopo episodio
diventando un po' tediosa e sempre più ripetitiva.
“Credo che nella vita tutto abbia una
spiegazione, che Dio non esista e che ci sia qualcuno lì fuori che
sta facendo di tutto solo per dimostrarmi il contrario e proprio per
questo non posso lasciar perdere!”
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