“La gente mi chiede sempre il
significato dell'anello: la croce di Lorena era il simbolo della
resistenza francese, ma per noi rappresenta l'amicizia e il patto che
avevamo fatto nel campo di prigionia: di esserci sempre l'uno per gli
altri... amici così se ne trovano una volta nella vita”
“Magnum P.I.” è tornato...
purtroppo. Non era strettamente necessario, a nostro
avviso, creare l'ennesimo reboot di una serie cult degli anni '80
dopo tutte le serie inutili riportate in Tv in questi ultimi anni,
che possono anche essere discretamente seguite negli States, ma che
di certo non rimarranno nella storia come i predecessori. Ovviamente
i protagonisti sono sempre loro: Thomas Sullivan Magnum (Jay
Hernandez), ufficiale dei Navy Seals, che dopo essere tornato
dall'Afghanistan decide di mettersi a fare l'investigatore privato,
Theodore “TC” Calvin (Stephen Hill), ex pilota di elicotteri che
adesso gestisce la “Island Hopper's”, in poche parole fa girare
le Hawaii in elicottero ai turisti più avventurosi, poi c'è Orville
“Rick” Wright (Zachary Knighton), ex mitragliere dei marines, che
adesso gestisce un club molto cool di Ohio. Si conosco perché
vengono rinchiusi nello stesso campo di prigionia in Afghanistan e da
lì rimarranno sempre uniti. Infine c'è ovviamente anche la presenza
femminile, Juliet Higgins (Perdita Weeks), vicina di casa di Thomas,
tra i due non corre buon sangue, ma già si notano chiaramente le
scintille sessuali. Entra in un secondo momento in scena anche il
Detective Gordon Katsumoto (Tim Kang).
Il Pilot, a dirla tutta non è
male, c'è anche un quarto elemento che perderemo nel corso dei primi
40 minuti dello show e che creerà maggiore unione tra quelli che
rimarranno, ma ci sono delle gigantesche perplessità che non
possiamo assolutamente ignorare: primo fra tutti l'inesistente
originalità, ci troviamo alle Hawaii con di fronte un gruppo di
coraggiosi fanatici che si lanciano dallo spazio col paracadute, che
si fiondano dagli elicotteri e saltano per decine di metri, senza
pensarci due volte, praticamente, oltre ad essere già la copia di se
stesso, è uguale ad “Hawaii Five-O”, tanto che la CBS ha
comunicato che nel corso dell'anno, la serie avrà diversi crossover
con la nona stagione della serie con di Steve McGarrett e soci. Da
fastidio anche il fatto che i nuovi sceneggiatori della
serie, Eric
Guggenheim, Peter M. Lenkov,
abbiano deciso di lasciare la stessa colonna
sonora della sigla originale. Tutto crea l'orticaria e nulla ne
invoglia a continuarne la visione, a meno che, e lo diciamo sempre,
non si è dei fan accaniti del genere poliziesco ed in particolare di
quei police procedural dal tipico atteggiamente americano, tutti
testosterone e adrenalina allo stato puro, che non lasciano nulla di
croncreto terminata la visione. Se proprio volete vedere un “Magnum
P.I.” vi consigliamo di recuperare la versione originale, quella
serie che per otto stagioni, tra il 1980 ed il 1988, ha portato in Tv
davvero qualcosa di indimenticabile, perché il paragone con la serie
madre non sussiste nemmeno ed il 2018 non aveva alcun bisogno in un
nuovo “Magnum P.I.”. La serie è partita lo scorso 24 settembre
sulla CBS ed è già arrivata in Italia, su Fox, il 16 ottobre
scorso.
Personaggi e doppiatori:
Thomas Magnum (Francesco Venditti)
Rick Wright (Stefano Crescentini)
TC Calvin (Andrea Lavagnino)
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