Malika Ayane - Domino



Sonorità electro pop per Domino, il nuovo album di Malika Ayane, che si conferma una delle artiste più eleganti che il pop italico possa vantare, sempre "sospesa" tra tradizione e modernità, che continua la sua ricerca in nome della qualità, affidandosi a una sezione ritmica decisa e potente ma mai ingombrante, ad arrangiamenti scarni e preziosi al tempo stesso, con parole semplici solo apparentemente (Pacifico come al solito la fa da padrone tra gli autori) che tirano fuori “il non detto”, i “sentimenti nascosti”, con tutta “l’amarezza e l’ironia”… di un gioco a “Domino”.. dove le melodie raffinate e la splendida voce di Malika fanno il resto. Un altro importante tassello nella discografia della Ayane:
“Nodi”: “pensi anche tu non serva più l’orgoglio” sinuosa ballad mid tempo venata di soul
“Questioni di forma”: “qualcosa è sfuggito ma non è peccato” ritmica “sotterranea” che viene lentamente fuori e ben si sposa con la melodia
“Per abitudine”: “quanto è difficile ci pensi mai osare chiedere come stai” ancora la sezione ritmica in evidenza, insieme a un ottimo arrangiamento
“Stracciabudella”: “dici molto senza parlare” il primo singolo estratto, perfetto nel suo essere minimal, ammiccante, per strofa, ponte e ritornello da manuale pop
“Imprendibile”: reading avvolgente e sensuale “c’è il letto più morbido in cui abbia mai dormito” uno delle migliori tracce dell’album
“Non usciamo”: “che nervi aprire il vino senza musica che suona vorrei tanto non amarti così tanto” Bellissimo il testo di ritagli di “vita comune” così come l’arrangiamento
“Quanto dura un’ora”: “non serve la chiarezza quando già l’equivoco è un successo” electro pop affascinante nel suo dipanarsi
“Nobody knows”: “se ogni rimpianto è un distacco riuscito a metà, tieniti l’anima e rendimi le scarpe viola” col pianoforte portante, parte come ballad per virare nel ritornello in una sorta di reggaeton rallentato
“Sogni tra i capelli”: il secondo singolo, mood soffuso e diradato, che ben presto diventa complice “tieni i sogni tra i capelli, nei cassetti i miei difetti che a pensarci son gli stessi che io punto verso te”
“Vestito da domenica”: “come fanno a piacerti i film di 60 anni fa se non ti piace il jazz? Lo dicevi anche del whisky e dei miei vestiti neri” morbida e jazzata con un testo di “poesia piccola” che restituisce intimità e nasconde l’amarezza “andiamo a inventare la nostra menzogna”

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