Manifest (NBC/Premium Stories)


“Nessuno sa spiegare cosa sia successo il 7 aprile 2013. Alcune persone lo chiamano l'impossibile, altre un miracolo... io so solo che è stato il giorno in cui la mia vita è cambiata per sempre”

Parte da qui “Manifest”, la nuova serie tv della NBC su cui il canale ha grandi aspettative. Osservandoli in quel fatidico pomeriggio, gli Stone, sembrano la tipica famiglia americana di ritorno da una vacanza qualunque: Ben - interpretato da Josh Dallas, già visto in “Once Upon a Time” - e Grace (Athena Karkanis), marito e moglie, con un matrimonio di 15 anni alle spalle, con i loro due figli: Olive (Luna Blaise) e Cal (Jack Messina), quest'ultimo malato di una leucemia che sembra incurabile. Poi ci sono Michaela Beth (Melissa Roxburgh), sorella di Ben, che narra gli avvenimenti, e i genitori di Beth e Ben, che, come dice la stessa voce della ragazza: “ancora in perfetta salute”. Ma cosa è successo realmente quel giorno? Lo scopriamo dopo qualche minuto. Tutto inizia da un volo e subito ci torna in mente “Lost”, lo schianto, l'isola... ma qui non c'è nessuna isola e nessuno schianto. 


Il punto di svolta della serie avviene esattamente al minuto 3 del Pilot, quando l'aereo su cui volano Ben, Michaela e il piccolo Cal, che hanno deciso di separarsi, perché ad un certo punto un assistente di volo comunica ai passeggeri che chi voglia partire con l'aereo successivo può farlo con un incentivo di 400 dollari. Alcuni accettano di cambiare il volo, tra questi appunto ci sono Michaela, Ben e Cal. Ad un certo punto però l'aereo perde quota, i motori si spengono ed i passeggeri pensano al peggio, quando mettono piede a terra però vengono accolti da uno spiegamento di forze notevole e subito capiscono che qualcosa non quadra, così, alla domanda: “Qual è il problema, agente?”, la risposta è inquietante e crolla loro addosso come una doccia gelata: “Il problema signore e signori è che il vostro volo è partito da Montego Bay, Jamaica, il 7 aprile 2013... oggi è il 4 novembre del 2018. Eravate dispersi e dati per morti da 5 anni e mezzo!”. Boom! Incipit che lascia esterefatti. Ma il tutto accade forse troppo velocemente. Sono appena passati 6 minuti. Ma si intuisce subito che il drama, ideato da Jeff Rake, punta solo in parte sul fantasy, e più precisamente sulle conseguenze di esso, perché gran parte della storia ruota invece molto sull'aspetto drammatico dei 5 anni passati con la loro assenza, tutto questo col rischio di gettarsi a capofitto sul consueto e banalissimo territorio già esplorato più e più volte di tutti quei personaggi che per cause più o meno conosciute - protagonisti creduti morti che ritornano, uomini che escono di galera, voli nello spazio e quant'altro - restano lontani per anni dai loro affetti per poi tornare e trovare le loro famiglie completamente stravolte. Ma si spera ci sia dell'altro. Ovviamente, piedi a terra, la prima cosa che chiede Cal è: “Se è vero che sono passati 5 anni e mezzo, come mai sono ancora vivo?”. 


La gente urla, piange, disperazione e rabbia si propagano un po' ovunque e tutti non vogliono altro che spiegazioni, le pretendono. Per i passeggeri dell'aereo sono passati appena due giorni, per tutti gli altri no, quindi quando Michaela tenta di ricominciare la sua vita, ma il fidanzato è già sposato, tra l'altro con la sua migliore amica, si intuisce che tutto è radicalmente mutato. E come si farà a tornare alla normalità? Grace è forse l'unica in famiglia che urla al miracolo perché viene a sapere che adesso c'è una cura sperimentale e che Cal potrebbe guarire. Tutti gli altri hanno grossi dubbi se sia o meno il caso di ringraziare Dio per tutto questo. Seguiremo nel frattempo anche le vite del Detective che si occupa del caso, Jared Williams (J.R. Ramirez), e Saanvi Bahl (Parveen Kaur), uno dei passeggeri del volo. Il Pilot è troppo frenetico e si capisce che non sarà sempre così, tanto che già dal secondo episdoio in poi la narrazione comincia a scemare, ma per fortuna la serie riesce a non impantanarsi totalmente nel drama, rimanendo viva e attiva e tenendo abbastanza salda la parte fantasy: Michaela infatti comincerà ben presto – tutto questo lo scopriamo sempre nel Pilot – a sentire delle voci nella sua testa. Ma non è solo lei ad avere queste capacità. Allora è davvero successo un miracolo? Chi è stato a volere che proprio questo gruppo di persone fossero i “prescelti”? Cosa è realmente successo quel 7 aprile 2013? Il cast e la regia non sono eccelsi, la colonna sonora è quasi inesistente, i dialoghi a tratti banali, insomma c'è tutto un settore tecnico mediocre che non fa di “Manifest” una serie qualitativamente elevata, ma è sicuramente intrigante e ci auguriamo non si spenga nel tempo, di certo ha un incipit e una trama di base assolutamente originali e incredibilmente d'impatto. La serie è arrivata anche in Italia, in contemporanea con gli USA, grazie a Premium Stories.

Personaggi e doppiatori:

Michaela Beth Stone (Gaia Bolognesi)
Ben Stone (Francesco Pezzulli)
Grace Stone (Eleonora Reti)
Jared Williams (Stefano Crescentini)
Saanvi Bahl (Valentina Favazza)

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