“Hill House si ergeva di fronte alle
sue colline, in tutta la sua oscurità... era lì da un secolo prima
che la mia famiglia vi si trasferisse e avrebbe potuto restarci in
eterno. Dentro, i muri salivano dritti, i mattoni si univano con
precisione, i pavimenti erano solidi. Il silenzio incombeva eterno
sulle assi e sulle pietre di Hill House e qualunque cosa vi si
aggirasse, lo faceva sola.”
La nuova serie horror sfrutta la
classica location della “casa stregata” per far paura. In questo
caso la dimora è quella di Hill House, nella nuova serie della Netflix
- arrivata su tutte le piattaforme del canale on demand il 12 ottobre
scorso - “The Haunting of Hill House”. Basata sul romanzo omonimo
(in Italia col titolo: “Lincubo di Hill House”) del 1953 di
Shirley Jackson, la serie cerca di farsi spazio tra la miriade di
serie horror che stanno invadendo i palinsesti degli ultimi anni. La
storia è quella di una famiglia, i Crain, tra passato e presente.
Nell'estate del 1992 Hugh (Timothy Hutton. Mentre da giovane è
interpretato da Henry Thomas) e Olivia (Carla Gugino), sono
architetti che si trasferiscono in questa vecchia villa, solo per un
brevissimo periodo, in attesa che la loro casa venga ristrutturata,
insieme ai cinque figli: Steven (Michiel Huisman. Da giovane: Paxton
Singleton), Shirley (Elizabeth Reaser. Da giovane: Lulu Wilson), Theo
(Kate Siegel. Da giovane: Mickenna Grace), e i gemelli Luke (Oliver
Jackson-Cohen. Da giovane: Julian Hilliard) e Nell (Victoria
Pedretti. Da giovane: Violet McGraw). Qui affronteranno eventi
paranormali che li cambieranno per sempre.
Ventisei anni dopo, siamo
nell'ottobre 2018, i fratelli sono legati da uno strano legame, non
solo di parentela, ma anche psichico. Nell è forse quella che meno
riesce a superare quel trauma di ventisei anni prima e decide, invasa
dalle paure, di tornarci a Hill House, da qui tutti si riuniscono per
cercare di confrontarsi reciprocamente sui rispettivi demoni legati
al passato, mentre riaffiora il dolore della perdita della madre,
all'epoca, e la scomparsa della sorella, oggi. Nella divisione netta
tra ieri e oggi che si mantiene salda per tutto l'arco degli episodi,
in un passato, quando da bambini vivevano in quella che poi divenne
una delle case infastate di fantasmi più famose del Paese, ed il
presente, in cui la “casa” ed i mostri ad esso legati sono nelle
loro menti. Oggi Steven è un famoso autore di libri horror e scrive
le sue esperienze su quello successo a Hill House e la cosa non piace
molto agli altri fratelli, Shirley lavora in un obitorio col marito,
Theo è una psicologa infantile, mentre i due gemelli sono quelli
messi peggio: lui è un tossicodipendente, lei soffre di incubi
continui ed esce di casa di rado.
La narrazione è fluida, elegante,
intrecciata al punto giusto, con uno stile prettamente gotico, ma
assolutamente non banale, nonostante la location già vista. Ed è
ovvio, ci sono sempre le possessioni, il terrore, i fantasmi veri o
presunti, i misteri, la pazzia, fenomeni paranormali, in una storia
che cresce nel corso di dieci bellissimi episodi che non dovrebbero
avere un seguito, visto che è stata presentata come una miniserie.
Diretta da Mike Flangan, la serie è chiara, potente e si prende
tutto il tempo possibile per entrare nel vivo della storia e da
questo punto di vista è decisamente un horror atipico perché non è
adrenalinico, non mostra tutto subito, ma lascia la storia sospesa,
ma non per questo lenta. Alle prime battute sembra addirittura che
non sia un horror che voglia creare terrore, quello nel quale si urla
e si fugge, ma si voglia soltanto raccontare i drammi e le relazioni
tra i fratelli, solo andando avanti di episodio in episodio però ci
si insinua sempre di più addosso la sensazione che quello stesso
terrore sia ormai parte integrante anche del telespettatore. Ci
troviamo di fronte ad un cast splendido, che mette in scena i drammi
dell'umanità, rivisti e rivisitati in chiave horror: si gioca con la
psicologia, con i muri che la mente umana erge per proteggersi da
quello che di brutto ci succede intorno, per non soffrire, ma non
tutti ci riescono e quei muri sono facilissimi da abbattere. Si gioca
con la speranza, con la crescita, mentre dentro si rimane un po' quei
bambini pieni di paure. “The Haunting of Hill House” non è
quindi una serie televisiva puramente horror, ma è molto di più, ed
è senza alcun ombra di dubbio, in questo ambito e contesto, una
delle serie più interessanti degli ultimi anni.
Personaggi e doppiatori:
Steven Crain (Stefano Crescentini)
Oliva Crain (Francesca Fiorentini)
Shirley Crain (Laura Cosenza)
Theo Crain (Selvaggia Quattrini)
Hugh Crain (Massimo Rossi)
Luke Crain (Fabrizio De Flaviis)
Nell Crain (Veronica Puccio)
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