Campos - Umani, Vento, Piante



I Campos con “Umani, Vento, Piante” rilasciano un album interessante, con buoni spunti, rifuggendo la semplicità in armonie e arrangiamenti. Il risultato gli da ragione nella maggiorparte dei casi ma per certi versi suona pretenzioso, sin troppo ricercato, che finisce a volte con l’essere fine a se stesso. Si può migliorare, i mezzi ci sono tutti:

“Passaggio”: cori "celestiali" sin troppo preponderanti, a immettersi in una folk ballad “morbida” ma che non trova sviluppo: “mentre tu ti allontani un pò siamo qui ad aspettare”

“Qualcosa cambierà”: “non ti arrabbiare pensa ancora un pò prima di farmi male” avvolgente e “romantica” con deviazioni noise

“Take me home”: “domanda pure a chi vuoi, che con rispetto hai chiuso” arpeggi e accenni psichedelici con divagazioni country: “dove sei ora? Un anno in più”

“Schiena di bue”: “fino a quando non deciderai di distruggere la casa che tu chiami uomo” intensità e tensione per questa traccia costruita sull’accumulo di pathos dato della parole

“Madre moderna”: “non far rumore parla piano” sorta di mantra "light e latino" coi synth a prendersi il loro spazio

“Walter”: valzerinio strumentale dal mood trasognante

“Colibrì ”tu che un fiore sei e fra un secondo dove sarai”: pianoforte zompettante che mal si contrasta con il loop della ritmica, la traccia poi si evolve, spogliandosi… vengono in mente i Non Voglio Che Clara, buono l'arrangiamento: “di questo tempo ricordo ormai tu nel blu”

“Bughialenta”: “e chi se ne va ti lascia solo a finire per farti capire perché devi continuare” traccia “operaia” che ha il suo perché

“La notte il giorno”: “hai detto no agli uomini e al sonno, fogli d’autunno le mani tue che aspettano il vento” poetica ballad, che non ne vuol sapere di lasciarsi andare alla melodia… non è un male a dirla tutta, con un arrangiamento non convenzionale.

“Senza di te”:  “… tornerò a capire che giorno è” più un intermezzo che un brano vero e proprio

“S”: “in questo gioco si può sbagliare e lo sia, te ne approfitti un pò” lineare e semplice, incisiva, come forse nel resto dell'album i nostri non avevan fatto mai.

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