Dark Heart (ITV)



“Ci provo, ci provo ogni giorno... perché odio essere sempre definito da tutti come il tizio a cui sono stati uccisi i genitori. E sto cercando di andare avanti... io sto cercando di comportarmi da adulto. E' dura! Perché non importa quanto mi impegni... finché lui o lei sarà là fuori... per me è una pena che continua a riportarmi indietro”

La nascita e la crescita di “Dark Heart” ha avuto una strada piuttosto controversa ed irregolare: il Pilot, sotto forma di film, fatto e finito, è andato in onda nel maggio del 2016, sempre sulla britannica ITV, ma gli ascolti ottimi e la richiesta insistente da parte del pubblico di pretenderne un seguito, ha spinto il canale a ordinare, nel dicembre 2017, una serie in sei episodi - sempre tratti dai romanzi di Adam Creed, con protagonista il detective di polizia Will “Staffe” Wagstaffe – i primi due dei quali però riprendono la storia del film, per questo molti hanno storto il naso, ma essendo che alcuni dei componenti del film di due anni fa non hanno voluto reinterpretare i personaggi anche nella serie, ovviamente la ITV ha dovuto cambiare tutto e riprendere la storia dall'inizio, stavolta con portagonista una nostra vecchia conoscenza telefilmica: Tom Riley, il Leonardo Da Vinci di “Da Vinci's Demons”. Qui Tom è, come dicevamo, il detective Staffe, uomo molto serio, ligio al dovere, che segue le regole nei dettagli, visibilmente puntiglioso, tenebroso e per questo anche affascinante, che racchiude in se un tormentato passato: all'età di sedici anni infatti i suoi genitori sono stati vittime di un omicidio, ed è forse proprio da lì che Staffe decide inconsciamente, e poi prendendo sempre più in considerazione l'ipotesi, di lavorare in polizia, con il continuo e costante desiderio di trovare prima o poi i colpevoli del suo essere orfano prematuramente. 


La serie scritta da Chris Lang e Ben Harris ha quindi il sapore tipico del thriller drama dal retrogusto amaro del poliziesco. La ITV ha anche comunicato che la scelta di ricreare da zero il film del 2016 è stata dovuta ad una modifica nel trattare certe scene all'epoca troppo violente e sanguinose. “Dark Heart” parte dall'omicidio di un uomo, Ray Collins, che viene ritrovato ucciso sul suo letto, mutilato in maniera atroce. Sarà Staffe ad occuparsi del caso insieme al suo team di esperti della scientifica, formato, tra gli altri, da: l'agente investigativo Josie Chancellor (Anjli Mohindra), il sergente Dave Pulford (Kobna Holdbrokk-Smith), il detective Rick Johnson (Tom Brooke) ed il patologo forense Luke Paul (Gregg Chillin). Ben presto scoprono che l'uomo ucciso non era un santo, tutt'altro: Collins infatti era stato arrestato due anni e mezzo prima con l'accusa di violenza sessuale ai danni delle sue stesse figlie, ma il caso venne archiviato per prove insufficienti. Poco dopo la morte di Collins però un altro uomo, stavolta un avvocato, Guy Dawlish, viene brutalmente ucciso e la mano sembra la stessa, ed anche quest'uomo due anni prima era stato accusato di violenza sui minori ed anche in quel caso venne assolto per mancanza di prove inchiodanti. Da qui quindi partono le indagi della scientifica perché due uomini legati dallo stesso passato uccisi allo stesso modo non può essere una casualità e si comincerà a parlare di killer seriale. 


Nel cast ci sono anche: Juliette (Charlotte Riley), sorella di Staffe, Sylvie (Miranda Raison), fidanzata del protagonista, Harry (Joseph Teague), nipote di Will e Paulo (Edward Akrout), fidanzato di Juliette. Quindi un cast estremamente corale per una serie che non lascia nulla al caso: le storie sono raccontate minuziosamente, nel dettaglio e per questo però ogni tanto il ritmo della narrazione subisce drastici cali tensivi. Aiutata però da un buonissimo cast, dagli eccellenti dialoghi e da una trama tutt'altro che scontata, la serie risulta intrigante al punto giusto ed interessante sotto il profilo della sceneggiatura, anche se risulta a tratti eccessivamente cupa, perché si riempie dell'animo del protagonista stesso, un po' musone, al quale si strappa un sorriso con estrema fatica. Creare oggi un poliziesco che attiri l'attenzione non è per nulla semplice, nella infinità di serie similari in circolazione, ma la ITV ci riesce e “Dark Heart” è, alla resa dei conti, una serie gradevole che si segue con piacere.

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