Francesco Sbraccia - Etimologia


Atmosfere trasognanti per Francesco Sbraccia e la sua “Etimologia”. Nove tracce che sono piccoli mondi intimi che ben presto si fanno complici. Fine, ricercato, mai banale, "Etimologia" vive letteralmente di parole e musica, nel suo essere essenziale e di una voce ricca di sfumature che colpisce nel segno e arriva al cuore:

“Parole semplici”: delicata folk ballad con la chitarra e i suoi arpeggi protagonista e il pianoforte a intervenire ove necessario: “dimentica la sveglia è domenica per sempre dimentica la fretta come a fine dicembre”

“Etimologia”: “sono 5 i continenti da scoprire miliardi le persone da ascoltare”  buon arrangiamento per questo brano che può ricordare dinamiche care a Niccolò Fabi

“Tocca a me”: mood “space” e testo poetico “e ciò che scompare non lascia avvisi” un altro bellissimo arrangiamento a far da contorno

“Rinnovare”: il brano pop che non ti aspetti a questo punto, “immaginare è ossigeno per l’uomo di ventura” con una ritmica accattivante ma che rimane scarno e diretto, con una chitarra “languida” sugli scudi.

“La tua qualità”: “la semplicità è questione di pratica” testo a tema, per questa ballad circolare che ha dei buoni sviluppi armonici

“Coi piedi sull’erba”: “il vento di Settembre non fa differenza muove le bandiere degli stadi e i fili di erba” decisamente interessante il cantato, in questa gradevole ballad

“Sarebbe bello”: “allora noi due restiamo per sempre a camminare per ore sul mare” delicata e poetica… una delle tracce migliori dell’album

“Naturale”: “un estasi così particolare che si può solo custodire” parte intima per poi aprirsi alla melodia

“Remota”: melodia non semplice ma con un notevole crescendo “guarda la luna lei già da ieri ti guida” per una prova vocale di sicuro effetto. Bellissima.

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