“Wilkes, so che hai i tuoi metodi
personali e li rispetto... ma che ne dici di prenderla
professionalmente, almeno per questa volta?”
La nuova serie antologica della Hulu,
partita lo scorso 5 ottobre, ha la particolarità che gli episodi
vengono proiettati una volta al mese e hanno la durata di un film,
intorno ai 90 minuti, questo è “Into the Dark”. Creato da Jason
Bloom e che per ora ha all'attivo un totale di soli 2 episodi, la
serie è, come si può evincere dal titolo, una serie dal carattere
horror i cui episodi sono liberamente ispirati ad una festa del mese
nel quale esso viene pubblicato: ad ottobre quindi fu il turno di
Halloween, mentre a novembre quello del giorno del Ringraziamento, ma
l'orientamento di base è sempre quello: l'horror. I cast dei primi
due episodi sono assolutamente eccellenti. Nel primo, dal titolo “The
Body”, si va alla ricerca di un killer per le strade di Los Angeles
e vede protagonista Tom Bateman nei panni di Wilkes, Rebecca
Rittenhouse in quelli di Maggie , Aurora Perrineau che interpreta
Dorothy, Ray Santiago è Jack e David Hull che invece è Allan. Certo
è che se qualcuno trasporta un cadavere impacchettato per le strade
di una notte di Halloween qualunque, tutti pensano che tu sia stato
geniale ed è ovvio che nessuno immagina che sia un cadavere vero,
parte da qui il primo sconclusionato episodio di “Into the Dark”.
Da lì il protagonista si troverà in una affollatissima festa a
tema, dove, col cadavere sotto braccio, si sentirà un pesce fuor
d'acqua. Nel secondo episodio dal titolo “Flesh & Blood”, la
ricostruzione dei fatti avviene nel giorno del Ringraziamento, come
abbiamo già detto, ed in questa occasione la protagonista è una
ragazza, che un anno dopo la morte della madre, sente di essere in
pericolo in casa sua, ma non può abbandonarla e non sa di chi
fidarsi. La ragazza in questione è Kimberly (Diana Silvers), ma
nella serie troviamo anche: Dermor Mulroney che interpreta Henry
Tooms, padre di Kimberly e Tembi Locke che è la Dottoressa Helen
Saunders, che segue la famiglia. Ogni episodio è diretto da un
regista di tutto rispetto, nel primo c'è Paul Davis e nel secondo
Patrick Lussier padre della saga cinematografica di Dracula. Per quel
che riguarda questi primi due episodi possiamo dire che c'è del buon
ritmo nella narrazione, l'azione è abbastanza violenta e
sanguinolenta e con un incedere potente, i personaggi sono ben
gestiti e con una personalità ben caratterizzata ed il cast è, come
abbiamo suddetto, particolarmente notevole, ma ci sono un paio di
questioni che lasciano l'amaro in bocca: la prima, la lunghezza delle
puntate, eccessive nonostante siano episodi mensili, anche perché
purtroppo le trame sono spesso fin troppo confusionarie e a tratti
scarsamente originali, e qui va preso in esame il secondo punto,
perché la serie risulta nella totalità dei 90 minuti qui e là un
po' noiosa, spesso con buchi vistosi nella narrazione. Però anche la
sola particolarità di trovarci di fronte ad una serie mensile, vale
la pena di darle almeno una chance.
“Ti piacerebbe se ti confidassi un
segreto? Le persone pensano che uccidere sia la parte difficile e
credono che il passo successivo sia senza ombra di dubbio il
nascondere le prove, ma non è così, non puoi nasconderle, non in
modo esperto. Bisogna inventare una storia alternativa per spiegare
la morte della persona. Una storia con una propria trama, delle
proprie prove e un proprio colpevole. Richiede più impegno, ma
facendo tutto con precisione, funziona. Puoi fare di tutto, a patto
di non dare alle persone il tempo di decidere qualcosa di diverso da
ciò che gli stai raccontando. E quello è ciò che rende tutto
questo speciale”
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