- Ma lei per caso ha esperienza come
bambinaia?
- Ma vuole scherzare?! Non ho allevato
i quattro figli di mia sorella quando è scappata con un dentista di
Tivoli? Io abitavo a Brooklyn con undici cugini... i suoi figli non
possono farmi niente che non abbia già ricevuto... tranne ricchi
regali a Natale!
Era il lontano 3 novembre 1993, quando
per la prima volta appariva in Tv “La Tata” più amata della
storia della televisione: Francesca Cacace, interpretata dalla
splendida Fran Drescher. La serie ha trattenuto milioni di
telespettatori davanti la Tv per sei anni e per un totale di 146
episodi, fino al 12 maggio 1999, sempre sulla CBS. Francesca è una
trentenne, con discreti problemi a confessare la sua vera età, che
ha origini italiane e che si trova per caso catapultata dalla realtà
precaria del Queens, a quella ricca e altolocata di Manhattan, dove
si ritroverà per un caso fortuito a fare da Tata alla famiglia
Sheffield. Inizialmente senza grandi aspettative di successo, a poco
a poco Francesca riuscirà ad entrare nelle grazie di Maggie
(Nicholle Tom), Brighton (Benjamin Salisbury) e Gracie (Madeline
Zima) figli di Maxwell (Charles Shaughnessy) che rimasto vedevo si
ritroverà senza aiuto a seguire una figlia adolescente, un ragazzino
ribelle ed una piccola bimba con qualche problema di depressione.
Maxwell e Fran si scontreranno spesso, ma fin da subito si intuisce
che possa scoccare la scintilla dell'amore.
Ossessionata da Barbra
Streisand, con una passione per i dolci e i suoi splendidi racconti
sui parenti di Frosinone, Francesca Cacace riuscirà subito a fare
breccia anche nei cuori dei telespettatori, facendo diventare in poco
tempo “La Tata” una delle sitcom più amate (e copiate) di tutti
i tempi. Nel cast ci sono anche altri quattro volti indimenticabili:
Niles (Daniel Davis), maggiordomo di casa, dotato di una spiccata
dose di sarcasmo che odia l'assistente di Maxwell, C.C. Babcock
(Lauren Lane), da sempre innamorata del suo capo, ma senza essere mai
stata corrisposta. Come dimenticare poi le zie di Francesca: Yetta
(Ann Morgan Guilbert) e Assunta Quagliarulo in Cacace (Renée
Taylor), la prima accanita fumatrice, mezza sorda e con la testa per
aria, l'altra molto stravagante e passionale, che ha cresciuto la
nipote come una figlia. Nel corso dei 146 episodi ci sono stati una
miriade di Guest Star: da Ray Charles a Elizabeth Taylor, da Hugh
Grant a Hunter Tylo, per poi passare a Shemar Moore, Celine Dion,
Elton John, David Letterman, Donald Trump e moltissimi altri.
Qui la sigla de "La Tata":
La
serie, ideata dalla stessa Fran Drescher con Peter Marc Jacobson, ha
in realtà molte differenze rispetto all'originale: non tutti
sapranno infatti che nella versione americana molti dei nomi dei
personaggi sono diversi a cominciare proprio dalla protagonista che
si chiama Fran Fine, il tutto perché, e forse qui crollerà un mito per molti, in realtà “La Tata” è di origini ebraiche e non
italiane: Fran non è mai stata in Italia e non è arrivata
in America da giovane così come vogliono farci credere nella
trasposizione italiana, ma Fran ha sempre vissuto con la zia Assunta,
che nella serie originale si chiama Sylvia e non è la zia di
Francesca, ma la madre. Ebbene sì, crollano molti miti, ma è così. Tra l'altro non si capisce il motivo per il quale in Italia poi si
sia decisi di cambiare quasi nella totalità la storia di
base della protagonista, probabilmente per allettare il pubblico, ma la sitcom ha subito qui e là diversi cambiamenti
evitabili e probabilmente avrebbe avuto lo stesso successo anche
nella versione originale. La sigla è costituita da un brano
originale cantato da Ann Hampton Callaway e dal titolo “The Nanny
Named Fran”. 25 anni dopo la sitcom ha ancora continue repliche in
svariate parti del mondo, a dimostrazione che ancora oggi è molto
contemporanea, nonostante l'abbigliamento e alcuni dialoghi siano
inevitabilmente tipici da anni '90, ma rimarrà sempre una comedy da
consigliere, vedere e rivedere. Auguri a “La Tata”.
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